Possibile svolta nella partita per il controllo di Rcs Mediagroup, la società cui fanno capo Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport e i quotidiani spagnoli El Mundo e Marca. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, negli ultimi giorni negli ambienti finanziari milanesi circola con maggiore insistenza l`idea che il dossier sia nuovamente sul tavolo dell’imprenditore Andrea Bonomi.
Anche se non è stato possibile ottenere conferme ufficiali, secondo quanto appreso dal quotidiano economico, Bonomi avrebbe iniziato a studiare la fattibilità di un’operazione sul capitale di Rcs alternativa a quella presentata dal presidente del Torino, Urbano Cairo.
I contorni dell`offerta, tutta in contanti, scrive il Sole, sarebbero ancora da definire ma appare chiaro che, se Bonomi decidesse davvero di muoversi, lo potrebbe fare solo attraverso un’opa entrando come socio forte in Rcs per assumere poi la gestione della società.
Secondo il Sole «non risulta che un prezzo sia già stato individuato, ma è plausibile pensare che non sarebbe molto distante dalle quotazioni espresse oggi dal mercato: venerdì il titolo ha chiuso a 0,6 euro per azione. valore comunque superiore di circa l’11% a quanto messo sul piatto da Urbano Cairo, unica offerta concreta al momento, con l’ops che propone azioni Cairo Communication a fronte di titoli Rcs».
Chi è Andrea Bonomi
Newyorkese di nascita, milanese di tradizioni (è il nipote di Anna Bonomi Bolchini) e svizzero di residenza, Andrea Bonomi attraverso Investindustrial è uno dei principali operatori di private equity. Tredici aziende in portafoglio, 5 miliardi di fatturato, uno di margine operativo lordo e 2,5 di cassa (dati maggio 2016). «Più che una società di investimento ci vediamo come un gruppo industriale. Anzi come un’azienda che aiuta le altre a funzionare».
Nel 2006 ha comprato Ducati e l’ha rivenduta nel 2012 ai tedeschi di Audi, dopo aver avviato un percorso di globalizzazione che ha portato la società a espandersi in nuovi mercati tra cui Brasile, Cina e India. Ducati è un buon esempio di quanto il marchio e il made in Italy possono valere sul mercato.
Dal 2011 al gennaio 2014 è stato presidente del consiglio di gestione della Banca Popolare di Milano, della quale è socio «con l’8,2% grazie ad un investimento da 130 milioni datato 2011 e grande sponsor del progetto di trasformazione della vecchia e discussa popolare in società per azioni». Progetto che in quella fase non è andato in porto a causa delle resistenze dei sindacati.
Il 12 aprile 2016 con la sua Investindustrial Bonomi ha rilevato il 60% di Artsana dalla famiglia Catelli, diventando l’azionista di maggioranza del marchio Chicco, Pic Solution, Lycia e Control. Una manovara da 700 milioni. E il 28 aprile 2016 ha conquistato anche Valtur: «Il primo passo di un progetto finalizzato alla creazione di un gruppo turistico attivo nella gestione di resort leader nell’area del Mediterraneo».