Celtic Rangers nel campionato inglese? Dibattito aperto in Inghilterra: dal 2019-2020 il calcio professionistico potrebbe allargarsi a 100 squadre con l’introduzione di una Terza serie della Football league. E si torna a parlare della ammisione dell’Old Firm nel calcio inglese: Celtic e Rangers Glasgow potrebbero presto giocare i campionati professionistici inglesi proprio come succede a diversi club gallesi (tra cui ad esempio lo Swansea in Premier o il Cardiff in Championship).
Sullo sfondo del nuovo progetto presentato dalla Football League c’è soprattutto la netta rinuncia alle squadre B – di cui si sta parlando in questi mesi in Italia – con il tentativo invece di percorrere una via diversa di valorizzazione delle squadre riserve a tutti i livelli.
Le decisioni verranno prese nel giugno 2017 e in questo momento il dibattito è aperto, ma la pubblicazione di un documento della Football League (ovvero la lega professionistica inglese che gestisce Championship, League One e League Two) ha aperto le danze.
Difficile dire cosa effettivamente succederà. Ma andiamo con ordine.
Attualmente il calcio inglese è gestito da Premier league (primo livello, 20 squadre, come la nostra serie A) e da Football league (secondo, terzo e quarto livello da 24 squadre ciascuna) che sarebbe come se le nostre Lega Serie B e LegaPro fossero un tutt’uno su tre livelli.
In totale in Inghilterra sono 92 i club professionistici. Dal quinto livello (anche questo un girone unico nazionale) inizia la Non-league ovvero il calcio non professionistico o semiprofessionistico (visto che alcuni club di fatto gestiscono i giocatori come professionisti).
La riforma porterebbe nel 2019-2020 a 100 squadre i primi 5 livelli del calcio inglese. Di fatto si avrebbero tutti campionati a 20 squadre con l’introduzione di un livello in più. Ovviamente c’è chi è d’accordo e chi no. Nel giugno 2017 si deciderà se cambiare o meno.
I motivi del cambiamento sono a grandi linee quelli che portano spesso anche in Italia a ragionare sulla necessità di un cambiamento della struttura del calcio professionistico nazionale.
CF – calcioefinanza.it aveva analizzato in questo articolo non solo le ragioni di una necessaria riforma del format della serie A, ma anche di una revisione complessiva della piramide del calcio italiano.
La Football League presentando il suo piano di riforma ha elencato i vantaggi che intende offrire ai club.
TURNI INFRASETTIMANALI. Passare da 24 a 20 squadre massimizzerebbe la concentrazione delle partite nei week end e di conseguenza:
– valorizzazione degli abbonamenti legato al fatto che la stragrande maggioranza delle partite sarebbe il sabato pomeriggio (in Inghilterra non esiste lo spezzatino tipo LegaPro italiana)
– meno trasferte per le squadre e meno spostamenti dei tifosi nei giorni lavorativi
NUMERO DI PARTITE. Giocare di fatto 8 partite in meno l’anno permetterebbe secondo la FL di:
– ingaggiare meno giocatori
– valorizzare di conseguenza le squadre riserve
– ottimizzare le competizioni dal punto di vista atletico e della salute dei giocatori
– massimizzare il valore dei singoli eventi (46 partite paiono tante anche per gente che non specula troppo sul risultato come gli inglesi)
ASPETTI ECONOMICI. Sempre secondo i sostenitori del passaggio a 100 squadre professionistiche altri vantaggi sarebbero:
– il minor numero di trasferte
– una migliore distribuzione di risorse (perchè più stratificata) tra le squadre di diversi livelli
La Football League vorrebbe poi compensare i club che invece chiedono più impegni (perchè ragionano nell’ottica dei ricavi da stadio) con una prima fase della Coppa di Lega (quando ancora non giocano i big) con gironi che garantiscano 3 partite a tutti. Da lì in avanti si giocherebbe a eliminazione diretta.
Già nelle scorse settimane la Football Association aveva invece valutato l’idea di abolire i replay in FA Cup e di diminuire il numero di partite di League Cup (con semifinali di sola andata). Ora questa proposta della Football League conferma la necessità di cambiamento che si respira nel calcio inglese.
Tra le idee ci sarebbe anche quella di ammettere Celtic e Rangers nella piramide del calcio inglese. Si tratterebbe di una rivoluzione epocale e i due club potrebbero anche non essere contrari (da tempo pure la Scozia si interroga su come riformare il proprio campionato). Tutta da capire la modalità: si potrebbe prevedere per loro una scorciatoia, ad esempio l’ammissione al secondo livello ovvero alla Championship (al momento non è escluso nulla) anche se fin qui si parla solo di quinto livello.
Una scelta, questa, che peraltro darebbe nuova linfa anche al campionato scozzese, perchè persi i due big di Glasgow il campionato diventerebbe subito più appassionante e probabilmente più vario.
Nel 2018-19 secondo quanto prospettato dalla Football league non ci sarebbero retrocessioni dalla League Two, ma verrebbero ammesse 12 nuove squadre in modo da formare una nuova “League Three”.