Budget Hellas Verona – «Vogliamo costruire una squadra competitiva. Nella stagione appena conclusa avevamo una rosa da 22 milioni, per la prossima intendo metterne a bilancio circa 15, ovvero tre volte la media di quanto viene investito per allestire club di Serie B. Ci sarà da soffrire e da lottare. Ma preciso che io sono obbligato non a cogliere la promozione, bensì a garantire la continuità societaria». Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, non si nasconde.
C’è da alzare il sipario sul futuro del club gialloblù dopo la retrocessione in Serie B, giunta in chiusura a una stagione sventurata. E in un’intervista al Corriere di Verona, il numero uno del club scaligero, traccia la strada per il futuro, rispondendo anche alle domande più scomode, come quella su presunti problemi finanziari del club che avrebbero ritardato il pagamento degli stipendi ai giocatori.
«Chiarisco: confermo che da gennaio non abbiamo pagato gli stipendi», ha spiegato Setti al Corriere di Verona, che nega però l’esistenza di problemi finanziari:«Nessuna crisi finanziaria: è stata una scelta mia. Ero incazzato con i giocatori, visto l’andamento del campionato. L’ho comunicato al direttore sportivo e al capitano. E ho effettuato i versamenti soltanto pochi giorni fa solamente perché costretto dalle regole».
Il numero uno gialloblù sottolinea inoltre come la decisione della Lega Calcio di pagare in anticipo circa il 40% del paracadute destinato alle tre squadre retrocesse in Serie B non sia stata presa per fare fronte alle esigenze di cassa del Verona.
«E’ vero che c’è stato riconosciuto l’anticipo del 40 percento del “paracadute” per la retrocessione», spiega Setti, «Però è stata una delibera valida per le squadre che sono andate in B. Per noi come per il Carpi e il Frosinone. Non, quindi, un provvedimento su misura per l’Hellas. Ma questo avviene anche per il pagamento delle quote dei diritti tv per la Serie A».
E anche sulle polemiche che hanno caratterizzato le ultime giornate del campionato sulla presunta convenienza per l’Hellas, proprio alla luce del “paracadute”, di retrocedere nella serie cadetta, Setti è stato molto chiaro: «Chi afferma che retrocedere è conveniente è un pazzo scatenato. Il paracadute ci servirà per ammortizzare le spese, il crollo dei ricavi che si accusa quando si va in B».
Spazio anche al futuro organigramma societario, con l’imminente addio del direttore sportivo Riccardo Bigon. «Il suo rapporto con l’Hellas è ai titoli di coda. Ha avuto un’opportunità professionale, lo cerca il Bologna. E per varie ragioni questo discorso sta bene anche a noi. L’ipotesi che arrivi Filippo Fusco al suo posto ha un fondo di verità. D’altro canto, pure in questo senso, ci vorrà qualche giorno per definire la situazione».
Mentre in società si aprono le porte per Luca Torni. «Si è appena ritirato dal calcio giocato, ha manifestato l’intenzione di cominciare un percorso dirigenziale con noi. Avevamo già parlato tempo fa. Ci fa molto piacere che voglia restare nel Verona. Deve imparare tutto, lo sa bene. Adesso è come se fosse uno stagista. Sarà un consulente del club, sia sul piano gestionale che nelle relazioni con gli sponsor».