Cresce sempre di più l’attesa degli appassionati di tutta Europa in vista della finale di Champions League in programma sabato a partire dalle 20.45 a San Siro. A sfidarsi saranno le due formazioni di Madrid, Atletico e Real, ma l’evento è da sempre una vera e propria festa per chi ama il calcio.
Milano ospiterà la finalissima della più importante competizione europea per la quarta volta. Le tre precedenti occasioni risalgono al 1965, 1970 e 2001.
Il 28 maggio 1965 a sfidarsi sono state Inter e Benfica, in un periodo in cui le immagini alla TV erano ancora in bianco e nero e a guidare i nerazzurri era Angelo Moratti padre. Sugli spalti erano presenti ben 85 mila persone pronte ad affrontare la pioggia battente che imperversava su Milano quella sera. A festeggiare furono i nerazzurri grazie alla rete decisiva di Jair, favorita da una paperissima di Costa Pereira che poi lasciò il posto al compagno di difesa, Germano (al tempo non c’era il portiere di riserva).
Cinque anni dopo, il 7 maggio, la finale di Coppa dei Campioni viene disputata nuovamente nel capolugo lombardo, ma questa volta l’unico italiano in campo è l’arbitro: Concetto Lo Bello. A contendersi il trofeo invece sono Feyenoord e Celtic Glasgow. Inaspettatamente il direttore di gara finì suo malgrado per essere protagonista: l’arbitro siciliano, infatti, stazionò non al fianco, ma alle spalle e in posizione centrale della barriera del Feyenoord sulla punizione calciata da Tommy Gemmell, ingannando il portiere olandese. Lo Bello provò comunque a scansarsi, ma in modo piuttosto goffo scatenando feroci polemiche da parte degli olandesi. Due minuti dopo, però, il capitano della formazione olandese riuscì a pareggiare facendo in modo che la gara proseguisse ai supplementari. Il gol della vittoria del Feyenoord arriva grazie allo svedese svedese Ove Kindall: è la prima Coppa vinta da una squadra olandese.
L’ultima finale di Champions League disputata a San Siro è ben più recente e risale al 2001. In campo ci sono Bayern e Valencia, protagoniste di una gara che si sviluppa solo attraverso i rigori. Due, uno per squadra, nel corso dei novanta minuti, e gli altri nella consueta lotteria a cui si arriva dopo il ’90. L’errore decisivo per gli spagnoli è di Pellegrino, ma sufficiente per consentire ai bavaresi di sollevare la Coppa dalle grandi orecchie.
Ora non resta che attendere per capire quale spettacolo ci regaleranno le due squadre di Madrid sabato sera, anche se resta un po’ di rammarico non solo per l’assenza delle due milanesi ma anche perché, comunque vada, il capoluogo lombardo perderà un record. Con la vittoria di una delle due spagnole, infatti, Madrid salirà a quota undici Coppe, mentre Milano si ferma a quota dieci.