Intervista Thohir al Corriere dello Sport – Il presidente dell’Inter, Erick Thohir, non intende fare follie per rafforzare la squadra per la prossima stagione ma assicura i tifosi nerazzurri che i big come Icardi, Miranda e Perisic non partiranno, anche se nell’esercizio 2016/17 il club dovrà cedere 2 o 3 giocatori («non certo 6») realizzando plusvalenze per almeno 50 milioni di euro, mantenendo anche stabile il monte ingaggi attorno agli 80 milioni di euro.
«Sarà necessario arrivare a un equilibrio tra acquisti e cessioni, sia realizzare 50 milioni di plusvalenza nel corso del prossimo esercizio», ha spiegato Thohir in un’intervista al Corriere dello Sport. «Non venderemo 6 dei nostri titolari. Al massimo 2 o 3, non certo 6. Perisic, Icardi e Miranda per esempio sono qui e se qualcuno verrà a chiederceli, certo non li faremo partire». «Miglioreremo la rosa inserendo alcuni nuovi elementi ha aggiunto ai microfoni di Inter Channel -, tenendo conto che diversamente dalle scorse stagioni non c’è la necessità di cambiare 11-12 giocatori. Per costruire una squadra ci vogliono almeno due-tre anni. Dobbiamo inserire giocatori che ci aiutino con il carattere, la personalità e l’esperienza. Vogliamo costruire una squadra il più forte possibile. Siamo sicuri di aver creato un buon gruppo la scorsa stagione. L’anno prossimo ci aspettiamo una squadra entusiasmante».
Ma anche sul fronte degli ingaggi il gap tra l’Inter e la Juventus, che grazie ai maggiori ricavi è in grado di avere il monte stipendi più alto della Serie A, non sembra destinato a colmarsi. «Tra l’essere in Champions League o in Europa League c’è differenza a livello economico. Se giochi in Champions i tuoi salari possono crescere perché hai maggiori ricavi. Attualmente abbiamo un monte ingaggi di circa 80 milioni e credo che, pur con qualche aggiustamento, rimarrà questo anche nella prossima stagione».
Le ragioni della prudenza di Thohir, come noto, derivano dal settlement agreement firmato con la Uefa per lo sforamento dei parametri del Fair Play Finanziario. «Abbiamo firmato un accordo con la Uefa e siamo obbligati a rispettare certi parametri. Potremo far salire gli stipendi a 130 milioni, spendere per gli acquisti più di quanto incassiamo dalle cessioni e sono convinto che i tifosi sarebbero felici. Ma cosa succederebbe se finissimo secondi in classifica senza attenerci alle regole della Uefa? Ve lo dico io: non giocheremmo la Champions e neppure l’Europa League. Ecco perché è obbligatorio rispettare il Fair Play Finanziario», è il ragionamento del numero uno nerazzurro. «Per ora siamo in linea, il prossimo anno poi affronteremo una nuova sfida. Non vogliamo prendere in giro i tifosi, dobbiamo mostrare loro la realtà quale è, sapendo che c’è un progetto condiviso che ci sta permettendo di migliorare passo dopo passo», ha aggiunto a Inter Channel.
Il rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario vale anche per l’eventuale arrivo in nerazzurro di Yaya Touré. «Sarà acquistabile se sarà positivo per l’Inter, ma dobbiamo capire se si tratta di un’operazione sostenibile per i vincoli che abbiamo con il Fair Play Finanziario e se può dare un apporto positivo. Non vogliamo giocatori glamour ma elementi che siano in grado di aiutarci».
L’obiettivo per la prossima stagione, che vedrà ancora Roberto Mancini sulla panchina nerazzurra («lui è il leader, noi lo aiuteremo in tutti i modi») rimane la qualificazione alla Champions League. Ma non centrare tale obiettivo, secondo Thohir, non rappresenterebbe un fallimento dal punto di vista economico «perché fondamentale è la partecipazione all’Europa League».
Fondamentale anche il ruolo di San Siro: «Lo stadio negli ultimi giorni, con la cornice della finale di Champions League, è diventato bellissimo – le parole di Thohir. È tra i tre migliori stadi nel mondo. Abbiamo investito nel nostro stadio e vogliamo continuare a farlo. Questa è la sfida che ci attende. Il progetto stadio non può essere ulteriormente rinviato, bisogna andare avanti. Così come costruire il nostro museo, ideale per Milano, una città internazionale famosa per calcio, moda e lifestyle. È davvero importante, così come lo è portare avanti la questione San Siro il più velocemente possibile. Insieme al Milan Certamente! Insieme a loro, non c’è nulla di strano. Sono nostri partner, siamo buoni amici. Collaborare è positivo».
Infine sulla trattativa con i cinesi del Suning Group, Thohir ha preferito non sbilanciarsi. «La cosa più importante è che l’Inter cresca. Moratti mi ha permesso di entrare nel club perché ha capito che potevo aiutarlo. Se porteremo un altro partner strategico tra gli azionisti sarà per migliorare l’inter».
Quello che tutta Italia si chiede, sia interisti che non, è: come fai a fare 50 mln di plusvalenze senza vendere almeno uno fra Icardi, Perisic e Miranda? Quest’anno hai avuto i ragazzini del vivaio che alla fine ti hanno portato una decina di mln di euro, quest’anno non hai neanche quelli, e non hai neanche un kovacic. Io penso sia quasi impossibile arrivare a 50 mln di plusvalenze senza cedere uno di quei tre.