Pwc pay tv stime – Il mercato televisivo italiano riprende a crescere, dopo tre anni di segno meno: nel 2015 vale 5,1 miliardi di euro e segna un più 1,5% rispetto all’anno precedente. I livelli del 2011 sono ancora lontani: all’epoca l’intero settore valeva 5,7 miliardi e bisognerà attendere il 2019 per ritornare a osservare quelle cifre. I dati sono contenuti nel Global entertainment and media outlook 2016-2020 di PWC, pubblicato oggi. La pay-tv si attesta a 3 miliardi, continua con piccoli passi ad aumentare il suo valore, ma è ancora lontana dal 2011. Il tasso di crescita annuale del settore pay previsto dagli analisti di PWC è del 3,5%.
Il mercato pay ha subito in Italia una contrazione legata alla crisi economica: dal 2011 al 2014, registra PWC, il numero delle famiglie abbonate è crollato di un milione, passando da 7,6 a 6,6. Nel 2015 c’è stato un recupero superiore al 3% (6,9 totale di abbonati) e il trend dovrebbe continuare nei prossimi anni: nel 2020 saranno 7,4 milioni le famiglie che avranno deciso di sottoscrivere un’offerta.
Come accade in tutta Europa, per il mercato della pay-tv un’influenza determinante la hanno gli eventi sportivi e nel mercato italiano una parte importante la gioca, oltre alla Serie A, la Champions League. PWC evidenzia come Sky (pur sempre leader) abbia perso dall’inizio del 2015 a fine settembre 42mila abbonati (totale di 4,69 milioni); mentre Mediaset, tra digitale terrestre e offerte OTT, poteva contare al 30 settembre 2015 su 1,8 milioni di abbonati; una cifra inferiore rispetto ai 2,2 milioni del 2013.
Allargando lo sguardo sull’Europa occidentale, PWC spiega che nel 2020 il Paese che potrà contare sul numero maggiore di abbonati sarà la Germania dove ci saranno 21 milioni di clienti; poi il Regno Unito (18) e la Francia (15,6 milioni di abbonati). Ma la vera star in termini di crescita è l’IPTV, cioè il sistema che permette di guardare la televisione con un collegamento Internet. Tra cinque anni ci saranno in Europa occidentale oltre 26 milioni di abbonati, con un invidiabile tasso di crescita annuo del 4,7%.
L’Italia, su questo, è in ritardo. L’uscita di scena dal mercato IPTV di Wind e Fastweb – spiegano gli analisti PWC – evidenzia quanto sia difficile in Italia puntare su questo mercato, anche per la “mancanza di adeguate infrastrutture a banda larga”. Per ora in campo resta Telecom “che cerca di rilanciare l’IPTV con una partnership con Sky”. Eppure, nel resto del report – che affronta con coraggio tutto il mondo dei media – si sottolinea il potenziale del web: il mercato della pubblicità online, ad esempio, arriverà a toccare la cifra record di 2,3 miliardi di euro nel 2020, solo in Italia. Con un tasso di crescita (4,9% annuo) ben inferiore rispetto a quello degli altri paesi Emea (10,8%).