Euro 2016 competitività sorprese nuova formula. I campionati europei di calcio sono da sempre un torneo decisamente imprevedibile e caratterizzato da grandi sorprese, molto più che al mondiale. Le vittorie della Danimarca nel 1992 e della Grecia nel 2004 rappresentano certamente i picchi in questo senso, ma guardando più ad ampio raggio anche la finale della Repubblica Ceka nel 1996 può essere annoverata tra le grandi sorprese.

I successi della Spagna nel 2008 e nel 2012 in qualche modo fecero tornare alla normalità di una vincente “pronosticabile” anche se non si può negare che dopo il flop al mondiale 2010 la nostra finale 2012 fu un risultato straordinario.

Ma cosa ci si può attendere dal torneo che domani inizia in Francia in termini di sorprese e competitività?

Innanzitutto vi è la grande novità delle 24 squadre. 56 anni dopo la prima edizione francese del 1960 (i transalpini ospiteranno poi anche il torneo del 1984, vincendolo) con 4 sole squadre il torneo venne esteso a 8 nel 1980 (in Italia) e a 16 nel 1996 (si giocava in Inghilterra).

Curioso un primo dato: quando vi fu un aumento del formato vinsero sempre i tedeschi, sia nel 1980 che nel 1996. Ora si presentano in Francia da favoriti in virtù del titolo mondiale vinto in Brasile due anni fa.

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La presenza di 24 squadre significa 4 ripescaggi delle migliori terze classificate, il che dovrebbe ridurre drasticamente il numero di partite di poco o scarso interesse visto che di fatto quasi tutti fino all’ultima sfida potrebbero avere la possibilità con una vittoria di fare tre punti ed avvicinarsi di molto alla qualificazione.

Il rischio è invece che gli ultimi gironi a scendere in campo, conoscendo già i risultati degli altri possano prevedere risultati in grado di favorire il proprio e altrui passaggio del turno. Come accadde in occasione del “biscotto” tra Svezia e Danimarca che escluse l’Italia dagli Europei del 2004.

Sulla carta in Francia si presentano da favorite Francia, Germania e Spagna, date come squadre da battere non solo dai bookmakers ma anche dalla banca d’affari Goldman Sachs.

Se i francesi vincessero raggiungerebbero gli altri due paesi con il terzo titolo in bacheca dopo quelli del 1984 e del 2000.

 

Quarto nome da mettere nell’urna delle favorite è quello dell’Inghilterra. Non certo per tradizione (l’ultimo risultato di rilievo è la semifinale del 1996 persa in casa a Wembley contro la Germania) quanto per il valore della rosa che secondo l’istituto svizzero CIES è la prima del torneo.

Classifica del Cies Football Observatory sul valore delle rose per Euro 2016
Classifica del Cies Football Observatory sul valore delle rose per Euro 2016

Perchè il nuovo formato?

L’Uefa di Platini negli ultimi anni si è contraddistinta per un legame particolare con le federazioni minori. Questo è accaduto con la Champions League (con i playoff di accesso ai gironi che garantiscono più posti alle squadre campioni penalizzando le “piazzate” dei grandi campionati).

Il risultato è quello di avere 5 squadre esordienti: Albania, Galles, Islanda, Irlanda del Nord e Slovacchia. In Inghilterra nel ’96 erano 6 le novità: oltre a Turchia, Bulgaria e Svizzera vi erano Repubblica Ceka (fino ad allora Cecoslovacchia), Russia (ex Urss e CSI nel 1992) e Croazia (fin lì incorporata nella Jugoslavia). A buona ragione si può dire quindi che questo è il torneo più ricco di novità.

Nei gironi non sono mancate le sorprese, almeno stando ad una analisi dell’attuale ranking Uefa.

romania islanda galles euro 2016 sconfitta olanda

L’Islanda (38esima) ha eliminato l’Olanda, Irlanda del Nord (39) e (Galles (34) hanno eliminato Grecia (7) e Bosnia (9).

 

Nel frattempo l’UEFA si sta adoperando per livellare molto di più il calcio delle nazionali con la creazione della Nations League a partire dal 2018 quando di fatto le amichevoli saranno nettamente ridotte. La coppa avrà 4 livelli gerarchici con 12 squadre per ogni livello. Questo permetterà probabilmente di avere ulteriori novità per Euro 2020 visto che ogni squadra vincitrice del proprio livello andrà agli Europei (in un torneo che prevederà anche promozioni e retrocessioni).

 

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting