Chi è Zhang Jindong – Tra una settimana all’Hotel Palazzo Parigi di Milano si terrà l’assemblea straordinaria dell’Inter che ufficializzerà l’ingresso del Suning Commerce Group nel capitale della società nerazzurra con una quota del 68,55%. Zhang Jindong, l’uomo d’affari cui fa capo il gruppo cinese attivo nella grande distribuzione di elettronica di consumo, diventerà così il nuovo patron dell’Inter, che continuerà ad avere come presidente Erick Thohir.
Ma chi é Zhang Jindong? Qual’è la sua storia? Quali le sue relazioni nel mondo del business cinese? A queste domande a provato a dare qualche risposta il Corriere Economia in un articolo dedicato al prossimo patron nerazzurro.
Informazioni interessanti che abbiamo incrociato con il profilo di Zhang fatto dal colosso bancario Hsbc nel volume “China’s Tycoons. Profiles of 125 top business leaders“.
Zhang Jindong è nato nel 1963 nella provincia di Anhui nell’est della Cina. Ha studiato letteratura cinese all’Università Normale di Nanchino, ma secondo quanto indicato nella pubblicazione di Hsbc, ha lasciato gli studi nel 1984 per avviare la propria attività.
Ha iniziato a lavorare come installatore di condizionatori d’aria e dopo 6 anni aveva raccolto capitali sufficienti per avviare una propria impresa. A 27 anni Zhang prese in affitto uno spazio di 200 metri quadri in Ninghai Road a Nanchino e fondò la Suning Appliance, un rivenditore all’ingrosso di impianti di condizionamento.
A Nanchino in estate fa molto caldo (la città è conosciuta come una delle “Tre Fornaci”: le altre due sono Chongquing e Wuhan) e nel suo promo anno di attività Zhang arrivò a gudagnare 1,65 milioni di dollari.
Nel 1995, a 32 anni, capì che il futuro era quello di entrare nel mercato retail. Decise così di aprire negozi in cui vendere condizionatori d’aria al pubblico. Fu il primo passo verso la creazione dell’attuale Suning Commerce Group.
Ma il business dei condizionatori andava stretto a Zhang Jindong. Nel 2000 il futuro patron dell’Inter decise di allargarsi all’elettronica di consumo e i risultati non tardarono ad arrivare. Dal 2004 Suning aprì a un nuovo negozio ogni 4 giorni arrivando ad avere 1600 punti vendita in 60 città, oltre al Flagship store di Nanchino nel business district di Xinjiekou.
In 15 anni Suning è così passata dall’essere un’azienda con 10 dipendenti all’essere un colosso da 180 mila addetti e un fatturato di 17,6 miliardi di dollari. Zhang Jindong è diventato il 28° uomo più ricco di Cina e il 403° al mondo, con patrimonio stimato da Forbes in 4,1 miliardi di dollari.
Numeri che fanno pensare al Suning Commerce come a una grande multinazionale. In realtà il gruppo guidato da Zhang Jindong è stato finora prevalentemente concentrato sulla Cina.
Fuori dai confini cinese Zhang è uscito solo cinque anni fa per acquisire la Laox in Giappone (115 milioni di dollari), azienda quotata che gestisce una rete di negozi di elettronica. Per il resto, come sottolinea il Corriere Economia, i ricavi sono «nazionali», il sito web è solo in cinese e non c’è traccia di bilanci in inglese. La Borsa di quotazione, poi, è Shenzhen, sorella povera di Shanghai e Hong Kong.
Detto questo chi conosce bene il nuovo padrone dell’Inter lo descrive come «il più moderno degli imprenditori tradizionali», con uno stile di gestione che ha sempre premiato i manager più capaci e reinvestito capitali nell’azienda. Fin dall’Ipo del 2004. Allora al suo fianco c’era una squadra di fedelissimi ai posti chiave: Sun Wei, Jin Ming, Meng Xiang e Ren Jun.
Gli stessi che 12 anni dopo si sono seduti (molto più ricchi) al tavolo dei negoziati per l’Inter. La signora Chen Jinfeng, classe 1963 come il capo, vent’anni fa – scrive ancora il Corriere Economia – macinava migliaia di chilometri nella provincia di Nanchino, a organizzare le vendite di condizionatori. Era così brava e innovativa che mister Zhang la portò ai vertici e 15 anni fa ricevette un bonus in azioni. Oggi è una delle self made woman più ricche del mondo con un patrimonio stimato in oltre un miliardo dollari.
Secondo alcune fonti di stampa la cognata di Zhang rivendicava la proprietà delle azioni di Miss Chen, che nel frattempo si è eclissata, ma un tribunale avrebbe respinto la pretesa. Tuttora Chen Jinfeng (2%) e il già citato Jin Ming (1,3%), altro fedelissimo, sono al quinto e al sesto posto tra i principali soci della catena di negozi. Lo dice un documento societario aggiornatissimo (giugno 2016) redatto per l’aumento di capitale riservato ad Alibaba, il colosso del commercio online che ha rilevato, con Taobao, il 20% di Suning Commerce. L’operazione Alibaba è stata impostata con la consulenza di Goldman Sachs, regista anche dell’accordo con Erick Thohir nonché principale creditore dell’Inter.
L’alleanza con Jack Ma era stata firmata lo scorso anno e si è perfezionata a maggio 2016 quando parallelamente si chiudeva l’affare Inter. Forse non un caso. Da notare che i soldi di Alibaba (provenienti dalla sede di Cayman) entrano direttamente in Suning Commerce con la sottoscrizione di nuove azioni; nessuno dei soci fa cassa vendendo titoli. Dunque è un’operazione diluitiva.
E Zhang Jindong? È sempre il primo socio ma da oggi «solo» con il 24% cui si aggiunge un altro 15,6% della Suning Appliance. Fondamentale questa holding, anche per l’Inter: Zhang la controlla in coabitazione con i suoi manager.
Alibaba con i suoi 4,3 miliardi di dollari appena versati (Suning rileverà contestualmente poco più dell’1% del gigante dell’ecommerce per 2,3 miliardi), ha rafforzato le basi, allargato le prospettive di business, aperto orizzonti più internazionali a un gruppo che sul fronte dei margini (136 milioni l’utile 2015) può crescere molto.
Lo Stato è pressoché fuori dal capitale, tranne una piccola partecipazione di Central Hujin, il braccio armato del Cic, il fondo sovrano pubblico. Tuttavia Zhang Jindong e Suning Commerce fanno squadra con l’apparato politico economico, vero e proprio convitato di pietra. E ben introdotto nel mondo degli affari è anche il fratello maggiore di Zhang, Guiping, che controlla un’azienda quotata e proprietaria di asset immobiliari per 3,3 miliardi di euro.
L’Inter, dunque, dove si collocherà? Tra i gioielli della corona, alle dirette dipendenze di Mister Z che controlla al 100% la Suning Holdings, fuori dunque dal perimetro e dal consolidato del gruppo quotato. È ipotizzabile che alla fine la società nerazzurra finisca sotto l’ombrello di Suning Sports, la piattaforma societaria che già controlla la squadra cinese dello Jiangsu ed è destinata a tenere insieme tutte le attività sportive e collegate. Ed è lì, in questa joint venture Suning Holdings-Suning Appliance, che ancora una volta si salda, nel capitale e negli affari, quel rapporto strettissimo di Zhang con i manager, in particolare Bu Yang, uno degli ultimi arrivati. Ha preso il posto di un’altra signora, Liu Xiaomeng, che a 61 anni si era ritirata in bellezza dopo 25 anni a fianco del capo, con un miliardo di dollari messi da parte.