Il Pavia Calcio si gioca le ultime carte per prendere parte alla prossima Lega Pro. Ieri il direttore generale Nicola Bignotti ha presentato la domanda per l’iscrizione, avendo recuperato nel corso della settimana i 35 mila euro necessari per l’assegno da depositare alla Lega Calcio. Ne scrive oggi il Corriere della sera.
«Di questi soldi — ha spiegato Bignotti al Corriere — non un euro è stato messo dalla proprietà cinese, che nella persona del vice presidente Wang (foto) si è rifiutata di dare un contributo anche per poche migliaia di euro». Il denaro è infatti arrivato «grazie alla partecipazione di amici e persone vicine alla squadra» dice ancora Bignotti, che lo scorso 28 giugno aveva riferito della situazione anche al consiglio comunale della città.
Per gli azzurri però non è finita qui perché la domanda di iscrizione è incompleta: la società non ha ancora proceduto al pagamento degli stipendi e non ha a disposizione la fideiussione bancaria di 350 mila euro richiesta dalla Lega Calcio. Due condizioni necessarie che la società dovrà soddisfare entro il prossimo 12 luglio e che garantiranno l’iscrizione al campionato partendo da una penalizzazione di 5 punti.
Quello di ieri è stato dunque un passaggio essenziale, senza il quale la squadra sarebbe dovuta ripartire dalle categorie inferiori, cioè Serie D o Eccellenza.
Altra strada in salita riguarda la proprietà. Riferendo al consiglio comunale Bignotti è stato chiaro: «L’attuale presidente non ha intenzione di mettere un euro in più rispetto a quelli già messi» e a questo punto vendere la società è fondamentale per evitare il fallimento. La vendita però sembra essere tutt’altro che facile, anche perché la proprietà cinese non è soddisfatta dell’offerta del manager bresciano Abele Lanzanova che si è fatto avanti in queste settimane.
Si discute soprattutto su chi dovrà accollarsi il debito da circa 5 milioni di euro, con tanto di creditori alle porte, tra cui il fisco che reclama più di due milioni per sé. Insomma una patata bollente con una prospettiva economica modesta: quest’anno il Pavia ha fatto segnare ricavi per 800 mila euro, la maggior parte costituita da introiti arrivati dalla Lega Calcio. Abbonamenti e incassi, ha snocciolato i numeri il consigliere del Pd Luigi Furini, hanno contribuito per poco più di 250 mila euro. Davvero poco per un campionato che richiederebbe un budget minimo per costruire la squadra di almeno 1,2 milioni di euro.