Impatto cessione Milan su bilancio Fininvest – Se la cessione del controllo del Milan alla cordata cinese, per la quale è stata ufficializzata la firma sul preliminare di vendita, dovesse concretizzarsi alle cifre comunicate, ovvero 740 milioni compresi i 220 milioni di debiti finanziari (i debiti erano 188,5 milioni al 31 dicembre 2015), l’impatto sul bilancio 2016 della Fininvest sarà importante in termini di cassa, rimpinguando ulteriormente la liquidità custodita dalla holding della famiglia Berlusconi, e consentendo all’ex premier e alla sua famiglia di rientrare, almeno in parte, di quanto speso in questi 30 anni per il club rossonero.
Secondo le rilevazioni effettuate da CF Calcio e Finanza sui bilanci del Milan dal 1986 al 2015, la Fininvest ha versato nelle casse del club una cifra complessiva di 865,47 milioni di euro, di cui circa 270 milioni negli ultimi 3 esercizi, non particolarmente brillanti dal punto di vista sportivo.
Dopo tante voci sulle percentuale, Fininvest ha fatto chiarezza anche da questo punto di vista: la cordata cinese, dopo il closing, acquisirà il 99,93% delle quote.
Dunque, al momento del closing, che dovrebbe avvenire entro la fine del 2016, nelle casse della Fininvest dovrebbero entrare circa 519 milioni di euro (740 milioni meno i 220 milioni di debiti = 520 milioni * 99,93% = 519,63 milioni). Una cifra che rappresenta più della metà degli 865 milioni spesi da Berlusconi per il Milan nei suoi 30 anni di presidenza.

Impatto cessione Milan su bilancio Fininvest, la cassa della holding
Da un punto di vista contabile l’operazione potrebbe non tradursi in una plusvalenza sul bilancio civilistico della Fininvest del 2016. Il 100% del Milan era infatti iscritto nel bilancio 2014 della holding (il 2015, approvato, non è ancora disponibile) a 425,42 milioni e considerato che ogni anno la holding rivaluta tale partecipazione in base ai versamenti come capitale effettuati nell’esercizio è possibile che il valore di bilancio del 100% del Milan possa essere in linea a quanto messo sul piatto dai cinesi. Una plusvalenza, secondo quanto appreso, dovrebbe invece emergere nel bilancio consolidato dalla holding.
Ma al di là delle questioni contabili ciò che più preme ai vertici della holding è l’aumento delle disponibilità di cassa, che va ad aggiungersi al venire meno della necessità di sostenere finanziariamente il Milan negli anni a venire.
Al 31 dicembre 2015 Fininvest aveva una posizione finanziaria netta positiva di 330 milioni. Grazie ai 519 milioni che arriveranno dalla Cina la holding presieduta da Marina Berlusconi e guidata dal nuovo amministratore delegato, Danilo Pellegrino, vedrà pertanto crescere le proprie disponibilità liquide fino a 849 milioni.
Una volta chiusa la partita con i cinesi – ragionano gli addetti ai lavori – si potranno esaminare con attenzione i dossier che iniziano a accumularsi sul tavolo alla ricerca di nuove opportunità d’investimento.
740-220 = 520!
Assumendo come ipotesi il 540, per quale motivo dobbiamo moltiplicarlo per l’80% e non per il 99,93%?
Era un refuso, i calcoli erano comunque corretti. Grazie per la segnalazione
Cioè fatemi capire ….
Calcio&Finanza ha passato in rassegna i bilanci ufficiali del Milan, ed è arrivata a conclusione che Silvio Berlusconi ci abbia rimesso tutti quei soldi??
Ma fatemi il piacere… !!
Un conto sono i bilanci ufficiali ,un altro è il fatto inconfutabile che Silvio Berlusconi è stato pluri-indagato per falso in bilancio soprattutto aggravato nel caso di All Iberian 2 e ha depenalizzato il falso bilancio quando era Primo Ministro 2001(leggi ad personam),per sfuggire alla pena ed essere assolto perché il fatto non sussisteva più reato grazie alla sua riforma ad personam del Diritto societario.
Già questo mi basta per deliberare che il calcolo dei bilanci ufficiali del A.C Milan effettuati nel lasso di tempo che va dal 2001 al 2011 non possono assolutamente essere attendibili.
Quindi le entrate e le uscite andrebbero riviste in un contesto più ampio..dove per anni e soprattutto durante il premierato di Silvio Berlusconi le creature Milan /Mediaset hanno camminato insieme sia nella politica che nelle partite di Champions e nella raccolta di spazi pubblicitari senza nessuna regola sui bilanci ,nessun controllore..solo conflitti d’interesse,
e le tasche di Silvio il Premier.