“Il nostro bilancio e’ molto buono: era una prima edizione a 24 squadre, da molti erano partiti dubbi sull’interesse alla competizione, ma come si era gia’ visto nelle qualificazioni c’e’ un livellamento verso l’alto e maggiore competivita’”. Ad esprimere la soddisfazione a 360 gradi per l’Europeo francese conclusosi ieri con il trionfo del Portogallo è Giorgio Marchetti, direttore delle competizioni Uefa.
“La formula e’ interessante, tutto e’ rimasto in gioco sino all’ultimo nella fase a gironi e da parte nostra il giudizio e’ positivo – ha detto Marchetti ai microfoni di ‘La Politica nel Pallone’, su Gr Parlamento – Senza dimenticare che con 24 squadre ed otto paesi in piu’, c’e’ una maggiore spinta per il calcio. Gli stadi poi erano sempre pieni: molti sono stati costruiti ed aperti prima dell’Europeo, altri ristrutturati. I biglietti sono stati venduti nella loro totalita’ e lo spettacolo di pubblico e’ stato imponente in ogni partita”.
Francia 2016 e’ gia’ un successo, sportivo ed economico: “Quasi il 30 per cento dei gol e’ stato segnato negli ultimi 15 minuti e molti di questi hanno cambiato il risultato. Gli introiti poi sono stati piu’ alti: tra biglietteria, diritti tv e sponsorizzazioni abbiamo toccato gli 1,9-2 miliardi di euro, rispetto all’1,4 scarso dell’ultimo Europeo. Una crescita importante, tenendo conto che questi soldi sono la linfa che serve alla federazione per incrementare il calcio nei prossimi anni”. Un incremento del 36% che tuttavia non ha spento alcune polemiche sulla formula.
Non solo i tedeschi Jogi Low e Manuel Neuer hanno criticato i molti avversari presentatisi in campo con l’esclusivo obiettivo di non perdere, cosa che a loro dire avrebbe limitato la competitività e lo spettacolo. Anche testate come ESPN e altre hanno analizzato la situazione (e in particolare il record del Portogallo: una sola partita vinta nel torneo) per dire di una formula che a loro dire sarebbe penalizzante nel complesso.
Ma la strada è tracciata e difficilmente si tornerà indietro.