Fare di Casteldebole uno dei centro sportivi più belli d’Italia. E’ la missione di Gino Zavanella, l’architetto che sta lavorando insieme al progetto del nuovo Dall’Ara ed a quello già avviato di Casteldebole.
Si tratta dello stesso architetto che ha realizzato lo Juventus Stadium di Torino, che vanta una esperienza nell’impiantistica sportiva dall’85, come dichiara il diretto interessato oggi a Repubblica Bologna.
E così il centro tecnico rossoblù si ispirerà proprio all’impianto di Vinovo e non solo, anche al centro del Real Madrid, decisamente più grande, che l’architetto ha visitato spesso ai tempi di Ancelotti.
Fra nuova palazzina, nuovi campi e futura foresteria, cambierà quasi tutto a Casteldebole. Ma il progetto complessivo sarà diviso in diversi passaggi: “Per foresteria, ristoranti e quant’altro – dichiara Zavanella a Repubblica -, ci sarà tempo. Per quel che riguarda la parte riservata agli atleti, faremo spogliatoi all’avanguardia, con tutti i servizi che servono oggi ad una squadra di calcio e ad una società ambiziosa come il Bologna. Ci saranno zone di recupero in acqua per gli infortunati e tutti i comfort del caso, aree mediche ed altro. Del resto l’obiettivo è creare giocatori in casa propria».
Il progetto è stato visto, seguito ed approvato dal presidente Saputo e dall’amministratore delegato Claudio Fenucci.
I lavori sono iniziati e si procede. «Dovremmo essere pronti fra dicembre e gennaio, e vorrei sottolineare un aspetto importante. Dai costruttori ai co-progettisti, ci serviamo di bolognesi: tutte squadre indigene, tutti professionisti della zona, compreso lo strutturista, una figura d’alto profilo come l’ingegnere e architetto Massimo Majoviecki».
Ieri pomeriggio intanto Gino Zavanella, era a Crotone col presidente Vrenna. C’è da risistemare lo Scida, e solo chi l’ha visto da vicino può capire il lavoro immane di cui necessita quello stadio, ora che la squadra è salita in A. «Lavoreremo con parecchi prefabbricati», ha ammesso Zavanella, consapevole delle difficoltà. Sennò il Crotone rischia di giocare a Pescara, ossia sempre in trasferta, anche se l’architetto assicura che l’esilio potrebbe essere limitato ad una sola partita.