Crescita dei ricavi a partire da un main sponsor e stadio, sono gli obiettivi che il presidente esecutivo della Fiorentina Mario Cognini ha tracciato per l’immediato futuro rivelandoli al Corriere Fiorentino, senza potersi sbilanciare su acquisti e obiettivi.
«Non puntiamo soltanto sull’arrivo di un main sponsor — racconta Cognigni nella hall dell’albergo della squadra viola — ma su una serie di risorse alternative che possano alzare il nostro fatturato almeno a 150 milioni. Sul fronte dello stadio c’è grande sinergia con il Comune, la dead line è fissata per il 31 dicembre, ma non possiamo prenderlo in considerazione oggi. Dalla partenza dei lavori ci vorranno almeno altri 4 anni.
Leggo che molti protestano per lo spostamento della Mercafir, eppure la Fiorentina non vuole sfrattare nessuno, abbiamo solo bisogno di uno spazio utile per un investimento importante come lo stadio. Girando per l’Europa abbiamo visto che, anche in piazze minori rispetto a Firenze, le strutture sono migliori. Intanto è arrivata una nuova figura, la dottoressa Alessandra Sartor, che seguirà tutto da vicino.
L’obiettivo è raggiungibile, ma certamente dovremo migliorare rispetto agli anni passati. Nel calcio italiano stanno entrando figure nuove, e sappiamo bene quale gap ci sia con la Juventus che ha anticipato tutti, ma proveremo a restare competitivi. Lo sforzo sarà mantenere l’attuale organico e se ci saranno occasioni le coglieremo sicuramente».
Il compito spetta a Corvino, tornato a casa per completare una missione sulla carta difficile: «Lo consideriamo il migliore. È lui il referente per ogni aspetto del comparto sportivo. Sousa giù di morale? Dipende dai momenti. Non devo avvertirlo, e comunque con lui deve parlare Corvino».
Lo stesso Cognini allunga il rapporto con Sousa: “stiamo costruendo una squadra giovane e vogliamo che sia lui a far crescere i nostri calciatori”, mentre sul mercato avverte: “sarà difficile, lo dimostrano le valutazioni esorbitanti sugli italiani”, delineando il metodo: “A ogni cessione corrisponderà un’entrata di identico valore”.
Parole che delineano una strategia ma, almeno per ora, non sembrano in grado di cancellare la diffidenza della piazza.