Utili in calo per l’Espresso (società editoriale che pubblica il quotidiano la Repubblica e il settimanale omonimo). Nel primo semestre 2016 il risultato netto consolidato si è attestato a 12,1 milioni di euro dai 22,1 milioni del primo semestre 2015. I ricavi consolidati sono stati pari a 292,9 milioni di euro (4,2% rispetto ai 305,7 dello stesso periodo 2015) e sono scesi sotto la soglia dei 300 milioni. Scendono la raccolta pubblicitaria, a 170 milioni, e e le vendite in edicola (122 milioni).
Nei primi cinque mesi del 2016 gli investimenti pubblicitari (dati Nielsen Media Research) hanno mostrato una crescita del 2,7% rispetto al corrispondente periodo del 2015. La ripresa degli investimenti ha interessato televisione e radio, che sono cresciute rispettivamente del 6,1% e del 2,0%. Mentre langue la carta stampata ha accusato un calo del 4,3%.
Di fronte a un mercato in calo, la maniacale attenzione ai costi, da parte dell’ad Monica Mondardini ha permesso di mantenere il gruppo in utile (rarità tra gli editori di giornali in Italia), scrive oggi Il Sole 24 ore I costi sono scesi del 3,2%; sono diminuiti in particolare i costi industriali ed i costi del personale, tenuto conto di una riduzione dell’organico medio del 4,4% rispetto al primo semestre del 2015. Quanto alle previsioni per l’intero esercizio, si legge in una nota, «pur in mercato pubblicitario la cui evoluzione nel secondo semestre è incerta, il gruppo potrebbe conseguire un risultato netto, escluse le componenti non ricorrenti, in linea con quello dell’esercizio precedente», ossia in utile.
Buona notizia l’indebitamento: si è azzerato; ora c’è cassa per 18 milioni. La svolta per il gruppo c’è stata lo scorso 2 marzo quando è stato firmato un’intesa con la Itedi del gruppo FcaFiat, per la fusione tra l’Espresso e La Stampa degli Agnelli. Ci, la holding di De Benedetti, resterà azionista di controllo, con una quota superiore al 40% del Gruppo Editoriale L’Espresso. La società risultante dalla fusione resterà quotata alla Borsa Italiana e le testate manterranno piena indipendenza editoriale.