Spostare la sede fiscale della Exor in Olanda e la sede della Giovanni Agnelli & C. implicherà una “perdita netta per il fisco italiano per più di un motivo“. A spiegarlo al quotidiano Milano Finanza è stato Alessandro Dragonetti, managing partner e responsabile dell’area tax di Bernoni Grant Thornton. Secondo Dragonetti, Exor dice il vero quando sostiene che la scelta di spostare la sede non ha ragioni erariali, ma normativo-civilistiche; tuttavia per le casse dello Stato italiano ci sarà una perdita sia per la mancata imposta sul valore aggiunto che non sarà più versata e sia per “le imposte sul reddito che la holding produce nella sua attività”, calcolate nel 2015 in termini consolidati a 12 milioni di euro.
A queste mancate entrate bisogna aggiungere “le imposte e i contributi che dipendenti e consulenti pagano per la loro attività nelle due società controllata dalla famiglia Agnelli. Queste entrate ovviamente non saranno più parte di quanto raccolto sottoforma di imposte dallo Stato italiano”, spiega Dragonetti.
Tuttavia il partner di Bernoni Grant Thornton sottolinea come in realtà anche in Italia ci sia “una tassazione privilegiata per le holding” e il divario tra la tassazione italiana e quella olandese non giustificherebbe, secondo i suoi calcoli, il cambio di sede: “In Olanda – spiega – i dividendi e i capital gain qualificati sono esenti ma il divario con la fiscalità italiana è talmente stretto che certamente questa non è la motivazione dell’operazione. Detto ciò, c’è sicuramente un guadagno per Exor anche in termini erariali in senso stretto”.
Insomma, anche se l’impatto fiscale da “quantificare in maniera esatta è pressoché impossibile perché bisognerebbe analizzare in maniera approfondita i bilanci fiscali”, gli Agnelli otterranno dei benefici. Pur spostando la sede in Olanda, Exor sarà comunque quotata a Milano, in Piazza Affari. La società, inoltre, è pronta a introdurre il voto plurimo che sarà discusso dall’assemblea il prossimo tre settembre, in concomitanza con il progetto di fusione transfrontaliera per incorporazione di Exor e nella nuova società di diritto olandese Exor Holding NV. Con questa operazione, la Juventus diventerà l’ultima controllata italiana degli Agnelli.