Crescono esponenzialmente le proposte universitarie orientate allo sport, calcio in particolare. Un approfondimento del Guardian ripreso in Italia dal Corriere della sera ha fornito una ricca panoramica di quello che il mondo accademico inglese sta offrendo.
Tra le università che offrono un corsi di studio in calcio, secondo quanto scrive il Guardian, ci sono quelle di Bedfordshire e Southampton Solent. Gli studenti possono poi conseguire una laurea in «Affari calcio e marketing» presso la nuova università di Buckinghamshire, mentre il centro di istruzione superiore Ucfb Wembley promuove diversi corsi, tra cui una laurea nel mondo del calcio, commercio e finanza.
Ci sono poi gli atenei di Greenwich, Anglia Ruskin, Suffolk e South Wales che offrono corsi di scienze dello sport con particolare attenzione al calcio. E ancora i master, come quelli offerti dalla «Birkbeck University» di Londra e dall’università di Liverpool.
Ellis Cashmore, professore di Sociologia presso l’Aston University, non sembra avere dubbi sui vantaggi della tendenza che si sta sviluppando: «L’indotto del calcio è in grado di produrre circa 600 mila posti di lavoro e non si può non tenerne conto». Nei mesi scorsi CF – calcioefinanza.it aveva ripreso la stima di 100 mila posti di lavoro, in questo caso strettamente legati ai club (senza indotto).
Per Cashmore il football ha subito una transizione dallo sport allo spettacolo, che era paragonabile al passaggio dal cinema muto al sonoro. «Piaccia o no, il calcio è una parte di base della società contemporanea e, come tale, va studiato».
Molte anche le opportunità in Italia, che CF – calcioefinanza.it tiene costantemente monitorate nella serie di articoli “Lavorare nello sport” e “Lavorare nel calcio”.