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Il presidente della Juventus Andrea Agnelli (Insidefoto.com)

Patrimonio Andrea Agnelli – Lamse, la holding di partecipazioni che fa capo al presidente della Juventus e a sua sorella Anna, è pronta ad investire oltre 10 milioni di euro per rilevare quote di minoranza in aziende italiane, con un occhio di riguardo al settore alimentare e della ristorazione.

La holding dei due figli di Umberto Agnelli, grazie agli investimenti già effettuati nelle assicurazioni, nei grandi magazzini, nell’immobiliare e nell’energia, ha chiuso il 2015 con 4,05 milioni di utili. Utili che non sono stati distribuiti ai soci come dividendo, ma che sono stati reinvestiti in azienda.

Il risultato positivo del 2015 è stato raggiunto grazie alla vendita delle quote dei fondi Bluegem, che ha generato 4,3 milioni di plusvalenze, e alla cessione per 9 milioni di un immobile alla Coima di Manfredi Catella, i cui effetti sul conto economico si vedranno nel 2016, ma che intanto ha alleggerito lo stato patrimoniale di 6,9 milioni di passività.

Lamse, che dal novembre del 2011 è guidata dal 38enne Francesco Roncaglio (il manager, bocconiano, con un passato in Centrobanca, siede anche nel cda della Juventus), aveva infatti rilevato un immobile in Milano, che nel frattempo è stato ristrutturato e affittato al colosso svizzero Ubs, per poi venderlo a fine 2015 a Catella con una plusvalenza al lordo delle tasse, di 1,5 milioni che si vedrà nel bilancio 2016.

Meno felice è stato invece l’investimento nell’editoriale torinese Add fondata da Michele Dalai, di cui Lamse ha ceduto l’ultima partecipazione al nuovo socio Sirius, e che ha comportato una minusvalenza di 130mila euro.

Al di là delle dismissioni del portafoglio, tra gli investimenti industriali si registra un calo dei grandi magazzini Liberty (partecipata al 4,5%) i cui utili 2015 sono più che dimezzati a 3,9 milioni di sterline (mentre è salito il capitale investito netto da 168 a 172 milioni di sterline), ma crescono quelli della stamperia Olonia (di cui Lamse ha il 15% direttamente ed è socia indirettamente attraverso Liberty).

Il fatturato della stamperia varesina è destinato a crescere anche perché Liberty – che oggi realizza in Italia solo un 20% dei suoi famosi tessuti- progressivamente trasferirà alla controllata Olonia buona parte della sua produzione.

Nel 2016 invece, Lamse si è dedicata sopratutto al fondo del risparmio energetico Fiee, il cui closing è atteso a fine anno e che dovrebbe raccogliere 150 milioni, di cui 25 erogati dalla Bei. Lamse insieme all’ex ad dell’Enel Fulvio Conti e all’ex manager di Mediobanca Maurizio Cereda, partecipa anche alla sgr guidata da Andrea Marano e Raffaele Mellone, che punta a investire in progetti di efficienza energetica sia nel settore pubblico che per le pmi.

Nel 2017 invece la holding dovrà decidere se esercitare l’opzione per raddoppiare la sua quota in Nobis (di cui oggi ha il 5%), gruppo assicurativo nel ramo danni, che sta completando la fusione con Filo diretto.

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