Vivendi ribatte a Fininvest e Mediaset sul dossier Premium – In base alle verifiche condotte da Deloitte e dalle analisi di Vivendi sui conti di Mediaset Premium, “le cifre fornite prima della firma non sono realiste e posano su una base aumentata artificialmente”. Lo ribadisce Vivendi nella nota sui risultati semestrali, accusando Mediaset e Fininvest di aver “bruscamente proceduto al lancio di attacchi mediatici che hanno leso gli interessi e l’immagine di Vivendi” quando c’erano ancora contatti in corso.

Vivendi, fa sapere ancora la società francese, ha completato in modo “tempestivo il processo di pre-notifica della transazione con la Commissione europea” ma quest’ultima, sostiene il gruppo presieduto da Vincent Bollorè non avrebbe dato il via libera all’accordo tra Mediaset e Vivendi entro il 30 settembre, per cui a quella data “il contratto sarebbe comunque decaduto”.

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Come si sarebbe dovuta configurare l’alleanza tra Vivendi e Mediaset

Per quanto riguarda la causa intentata da Mediaset e Fininvest contro il gruppo francese per il mancato rispetto dell’accordo vincolante, “secondo i documenti visionati in modo informale ad oggi, la prima udienza processuale non si terrà prima del 27 febbraio 2017“.

L'”ambizione” di Vivendi di costruire un gruppo leader nella produzione e distribuzione di contenuti nel sud Europa, e l’Italia in questo resta un Paese chiave, “resta immutato” ma “per policy di gruppo non commentiamo cio’ che riguarda un procedimento giudiziario in corso”, ha dichiarato il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, nel corso della conference call con gli analisti in merito al dossier Mediaset Premium, non fornendo quindi ulteriori chiarimenti su come la vicenda potrebbe evolvere.

Sui conti semestrali di Vivendi pesa Canal+

Vivendi ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi pari a 5,044 miliardi di euro, in flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2015, e con un utile netto adjusted di 286 milioni, in ribasso del 13,1%. Escludendo l’impatto negativo di 41 milioni legato alla chiusura del contenzioso negli Usa con Liberty Media, l’utile netto adjusted sarebbe stabile a 327 milioni.

L’utile netto attribuibile agli azionisti è invece di 913 milioni (+28,3%) e beneficia della plusvalenza lorda relativa alla vendita della quota restante in Activision Bizzard a gennaio. La posizione netta di cassa scende a 2,1 miliardi rispetto ai 6,4 miliardi di fine 2015.

Dopo un altro semestre finanziariamente difficile, con un risultato operativo negativo per oltre 100 milioni di euro, per le attività francesi del gruppo Canal+ è in arrivo un forte taglio dei costi, da 300 milioni di euro da qui al 2018, “senza impatto per i clienti”. Lo ha annunciato Vivendi, cui fa capo la pay-tv francese, nella nota sui risultati semestrali. In particolare, saranno ridotti di 100 milioni di euro i costi associati alla distribuzione, di 50 quelli tecnici e di 150 milioni quelli di produzione ed editing delle trasmissioni. Nell’anno in corso, saranno realizzati tagli tra 60 e 80 milioni di euro.

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