Uefa Ceferin verso la presidenza – Domani ad Atene il congresso dell’Uefa eleggerà l’ottavo presidente: lo sloveno Aleksander Ceferin, 49 anni, avvocato penalista di Lubiana. Salvo impennate per lo sfavorito olandese Michael Van Praag. Se vince Ceferin (accreditato del sostegno di 38 federazioni su 55, ne bastano 28), comincerà l’era della collegialità, dopo quella degli uomini forti. Il ritiro della candidatura del presidente ad interim, lo spagnolo Villar, dovrebbe spianare la strada allo sloveno.

Per Ceferin il nodo è il compromesso tra gli interessi dei grandi club e le piccole federazioni. La riforma della Champions (16 squadre su 32 alle 4 grandi leghe) non gli è piaciuta: «Ma è meglio di una Superlega privata».

Una posizione pressoché analoga a quella dell’EPFL, l’associazione che riunisce le leghe professionistiche europee di 22 paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Inghilterra, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Russia, Scozia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina, Serbia e 9 membri associati, tra cui la Turchia e le leghe di categorie inferiori delle nazioni già presenti), che nei giorni scorsi ha espresso la propria contrarietà non solo al progetto della Superlega ma anche alla riforma della Champions League che entrerà in vigore nel triennio 2018-2021.

Se l’EFPL nel comunicato diramato dopo la riunione di giovedì ha bollato come “inaccettabile” la riforma della Champions, arrivata prima dell’elezione del nuovo presidente dell’Uefa, il direttore esecutivo dell’olandese Eredivisie, Jacco Swart, 50 anni, è andato giù ancora più duro.

“La nuova Champions League è soltanto una tappa intermedia del processo che, per volere dei club europei, cinesi e arabi più ricchi, porterà alla nascita della World Super League (WSL), il campionato mondiale per club”, ha tuonato Swart, “In pochi anni, credo a partire dal 2021, nascerà una competizione planetaria per club. Cambierà tutto e nulla sarà più come prima. C’è chi sta pensando di organizzare un party esclusivo per pochi fortunati”.

Nella riunione di giovedì scorso ad Amsterdam, la reazione delle Leghe professionistiche (la Serie A era rappresentata dal dg Marco Brunelli) è stata compatta, al punto di minacciare la rottura totale con l’Uefa e di sovrapporre le date delle partite dei campionati nazionali con quelle della Champions.

 

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