effetti caso gable assicurazioni non solo calcio

La crisi finanziaria che ha colpito la Gable Insurance AG potrebbe ripercuotersi su  consumatori che hanno stipulato una polizza RC Auto o sugli enti locali che hanno accettato fideiussioni assicurative emesse dalla compagnia che ha sede legale in Liechtensten, ma è abilitata ad operare anche in Italia. Per questo il Movimento Consumatori ha avviato una indagine per conoscere tutti gli effetti del crack.

La Gable è salita agli onori della cronaca in questi giorni a seguito delle notizie sulle fideiussioni forse a rischio emesse dalla compagnia assicuratrice in favore di un gran numero di società di calcio, di Lega Pro, serie B e A. 

Il 7 settembre scorso, l’Autorità di vigilanza lussemburgese ha vietato alla Gable di concludere nuovi contratti e di disporre del proprio patrimonio. Il provvedimento è efficace a partire dal 9 settembre 2016 e riguarda tutti i rami assicurativi e tutti i Paesi Ue e si applica anche ai rinnovi e alle proroghe dei contratti in corso. 

Movimento consumatori, al fine di tutelare i diritti fondamentali dei consumatori alla sicurezza, trasparenza e correttezza nei rapporti contrattuali sanciti dall’art. 2 del Codice del Consumo, ha inoltrato all’Ivass e alla Multi Serass s.r.l., rappresentante incaricata da Gable della gestione dei sinistri e della liquidazione dei relativi risarcimenti in Italia, una lettera con cui chiede di conoscere

  • quali e quante siano le polizze assicurative, in particolare RC Auto, stipulate da Gable Insurance AG attive in Italia;
  • quante di queste sono o saranno soggette a rinnovo e/o proroghe nel corso dell’anno; quali siano le ragioni del divieto emanato dall’Autorità di vigilanza del Lussemburgo;
  • quali siano le conseguenze per i titolari di polizza, in particolare RC Auto, in caso di conferma del divieto in questione; ma soprattutto, quali iniziative l’Ivass abbia intenzione di adottare per tutelare i consumatori.

C’è poi il capitolo polizze fideiussorie, cui spesso fanno ricorso gli enti locali e le società di servizi da esse partecipate per poter svolgere attività di rilevanza pubblica. E’ il caso dell’Aral – l’azienda di smaltimento rifiuti partecipata (oltre il 90%) dal Comune di Alessandria e da altri più piccoli, fra cui Valenza – che dovendo presentare idonee garanzie per ottenere, o rinnovare l’autorizzazione sulla gestione degli impianti rifiuti, nel febbraio 2016 ha stipulato proprio con Gable nove polizze fideiussorie, per un totale di oltre 1,7 milioni di euro, la più onerosa delle quali, di importo pari a  quasi 600 mila euro, riguarda le attività legate alla gestione della post chiusura della discarica per rifiuti non pericolosi di Solero.

Quali ricadute vi sarebbero sulla gestione di questo o di altri servizi pubblici se Gable non dovesse più garantire la copertura finanziaria richiesta? Anche in tal caso MC chiede all’Ivass di fare chiarezza nell’interesse anche degli utenti dei servizi pubblici coinvolti.

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