Non si sblocca lo stallo sul futuro di Premium, la pay-tv del gruppo Mediaset che nell’ambito degli accordi strategici siglati nei mesi scorsi con Vivendi avrebbe dovuto passare integralmente sotto il controllo del colosso francese.
Il consiglio di amministrazione del gruppo del biscione, riunitosi ieri, ha fatto il punto della situazione ribadendo la volontà di andare avanti con le carte bollate e cercare, se è il caso, di accelerare l’esito del confronto attraverso una richiesta di un provvedimento urgenza.
Le distanze tra le parti – come sottolinea, tra gli altri, il Corriere della Sera – resta, sebbene da Parigi le diplomazie continuino a lavorare per cercare di superare l’ostilità di Cologno, recuperare la fiducia, e portare a termine l’acquisizione di Premium con delle modalità che consentano a entrambe le parti di raggiungere gli obiettivi, di bilancio e industriali, previsti dall’operazione sulla pay-tv.
In base agli accordi siglati ad aprile, Vivendi ha tempo fino al 30 settembre per perfezionare il contratto, anche se il termine non è perentorio, nel senso che se dovesse arrivare una nuova offerta da Vivendi, Mediaset si prenderebbe il tempo necessario per esaminarla, senza comunque rinunciare alle cause civili
Rispetto all’impianto originario, che prevedeva l’acquisizione del 100% di Premium da parte di Vivendi con l’aggiunta di uno scambio azionario con Mediaset, ora il ragionamento ruoterebbe attorno al coinvolgimento di un terzo, un fondo o un operatore, che prenderebbe una quota di Premium consentendo così a Mediaset di deconsolidare la pay-tv senza obbligare Vivendi a consolidarla nei propri conti.
Problema che è stato alla base della rottura di luglio, dovuta a una differente valutazione delle prospettive di Premium, che avrebbero costretto Vivendi a svalutare subito la partecipazione appesantendo un bilancio che presenta già alcune complessità.
Durante l’estate si era parlato di un possibile coinvolgimento di Telefonica, che ha una quota del 10% di Premium, a fianco di Vivendi, poi di Telecom Italia, di cui il gruppo francese è primo socio, che però ieri ha di nuovo preso le distanze ribadendo, per bocca del presidente Giuseppe Recchi, che «non abbiamo niente in corso su Mediaset Premium».
Sullo sfondo c’è sempre l’interesse di Sky. Dopo la rottura con Vivendi, le diplomazie di Rupert Murdoch si sono rimesse in movimento, riallacciando i rapporti con gli advisor di Mediaset, con i quali avevano già dialogato a lungo due anni fa. Si tratta di contatti preliminari, non certo di colloqui, anche perché comunque fino al 30 settembre Mediaset ha le mani legate.
Premium ha sbagliato a prendere la coppa o per lo meno doveva tenersi la serie B, che è il campionato più amato degli Italiani. la coppa su 100 persone la guardano in 10 .mentre il campionato cadetto lo guardano tutti .