Massimo Cellino è stato tirato in ballo dal Telegraph nell’ambito dell’inchiesta giornalistica che ha travolto l’ormai ex ct dell’Inghilterra Sam Allardyce. Dopo le rivelazioni del quotidiano di Londra, l’ex patron del Cagliari non ha commentato la pubblicazione del video che lo riguarda, ma ha affidato ad una nota del Leeds United una piccata risposta: il club nega che il patron abbia offerto strade per aggirare le norme che vietano le third party ownership nel mondo del calcio. Secondo il Leeds, Cellino avrebbe fatto “una proposta appropriata” e “in nessun momento Cellino ha suggerito come aggirare le regole” della FA sulle tpo.
L’ex numero uno del Cagliari avrebbe suggerito agli stessi interlocutori che hanno fatto saltare Allardyce una via di fuga per far monetizzare a soggetti terzi il trasferimento dei calciatori: “Le norme non possono essere violate – dice Cellino nel video – ma la società acquista il venti per cento delle azioni del mio club e avrà così diritto al venti per cento della vendita dei giocatori”.
Per come la vede il club, l’idea espressa dal patron nel video sarebbe “coerente con le norme della FA per cui gli unici soggetti autorizzati a trarre benefici dalla proprietà di un calciatore sono le stesse società. Se un’azienda investe in un club, accetta i potenziali profitti ma anche i rischi di perdita, come è normale che sia”. Quello espresso da Cellino non sarebbe insomma un consiglio su come aggirare le regole, ma una spiegazione su come si può operare legalmente nel mondo del calcio.
Il Leeds, contattato dal quotidiano britannico prima della pubblicazione del video per una replica, ha chiesto la trascrizione esatta e il filmato con le dichiarazioni di Cellino e di fronte al rifiuto del Telegraph ha deciso di non rispondere alle domande. Poi, in merito all’inchiesta, spiega di avere “esaminato le presunte prove” e ne ha dedotto che mai Cellino ha dato consigli illeciti ai suoi interlocutori, “un’accurata seppur concisa spiegazione di come operare entro i confini delle regole”. Insomma, il suo era “un consiglio adeguato e del tutto coerente con le norme FA, in quanto l’unico soggetto che può trarre un vantaggio dalla proprietà di un giocatore è il club stesso”.
Questa “non-storia”, come la definisce il Leeds, non potrà certo migliorare i rapporti tra l’ex proprietario del Cagliari e i suoi nuovi tifosi che non lo hanno mai davvero amato. Anche per questo il presidente rock star si era convinto a mettere in vendita il club, ma dopo le chiacchierate di fine luglio sembra che tutto sia per ora fermo.