Dopo gli ultimi passi avanti verso la soluzione del caso Pisa: stadio, soci e mercato il presidente della Lega di B, Andrea Abodi, ha parlato di “fase più critica superata dopo un mese e mezzo di blackout societario”. Come riportato domenica da Il Tirreno.
Innanzitutto è stata firmata la convenzione relativa allo stadio ed è stato tesserato uno dei rinforzi (Lazzari) per i quali Gattuso si è battuto come sul campo da mediano.
Questi due passi in avanti aiutano, ma non risolvono. Vero anche che di passi, meno conosciuti, intanto ne sono stati compiuti almeno altri due.
Mercoledì scorso sono stati fatti pagamenti a tanti collaboratori che lamentavano, giustamente, gli arretrati.
E in Camera di Commercio sono stati mutati gli assetti societari, con “promozione” di Lorenzo Petroni (19 anni), i cui effetti dovrebbero essere visibili da domani, mentre la galassia Petroni resta appesa alla vicenda giudiziaria di Fabio Petroni, agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta e sentenza attesa per il prossimo 25 novembre.
Interessamenti per il Pisa ce ne sono, altri si manifesteranno a breve. Da ambienti romani emerge in maniera nitida «la presenza di tre opzioni serie», ma di una scelta non ancora fatta dai Petroni. Che tra queste opzioni vi possa essere la Italpol di Gravina va sicuramente considerato. Quando entrare, con quante quote e quali obiettivi sono elementi che fanno parte delle trattative.
Il cammino resta lungo e l’approdo è la stabilizzazione degli assetti societari che non possono fondarsi ormai solo sulle forze di Britaly, considerato lo stop definitivo decretato da Petroni alla trattativa con il fondo Equitativa rappresentato da Pablo Dana.
Entro il 16 ottobre ci sono da pagare gli stipendi dei tesserati di luglio ed agosto, in modo da evitare penalizzazioni in classifica. Servirà un esborso intorno al milione di euro.
Accanto alla soluzione del problema stadio (con il contributo determinante di Ngm) è questo lo sforzo principale che deve fare ora la proprietà dell’Ac Pisa.
Per la quale, e Petroni l’ha detto pubblicamente, è necessario abbassare il monte-stipendi che è intorno ai 4,5 milioni lordi annui.
Il club vuole rientrare nel budget imposto dalla Lega per poter ricevere tutti i contributi (3,750 milioni) senza tagli. Come questo possa avvenire, peraltro a mercato chiuso, è difficile da dire e ancora di più da fare.
Occorre un’adesione volontaria dei calciatori che non si può dare per scontata, se non ricontrattando attraverso la disponibilità degli interessanti voci come premi o aspetti simili. Dentro la società si parla dell’esigenza di «ripulire i contratti da incrostazioni che li appesantiscono per oltre un milione di euro annui». Il buon esempio arriva da Lazzari che si è accontentato del minimo federale o quasi.
«La proprietà è sempre interessata a vendere», ha detto ancora Abodi. «Noi dobbiamo stabilizzare la società e permettere a futuri partner di entrare con noi», una delle dichiarazioni di Petroni jr nella recente intervista alla Gazzetta dello Sport. Non sono frasi in contraddizione: vendere sì, ma non tutto; oppure anche tutto, ma non ora.