Più tifosi sui social network non significa maggiori ricavi per le società di calcio. O almeno, non ancora. Lo rivela uno studio di KPMG, dal titolo “Can football clubs succeed at monetizing their social media following?”.
Uno studio che punta proprio a dimostrare se esite una correlazione diretta tra l’aumento del numero di followers sulle principali piattaforme social (Twitter, Facebook e Instagram) e l’aumento dei ricavi commerciali.
I social network, infatti, per i club stanno avendo sempre più importanza. E non solo: soprattutto si sta allargando sempre più la base di tifosi. Basti pensare che il Manchester City ha account Twitter in più di dieci lingue diverse e la pagina di Twitter in arabo del Real Madrid da solo è seguita da 5,7 milioni di persone. Dal settembre 2014, i followers dei 10 club più seguiti tra Facebook, Instagram e Twitter sono cresciuti del 70%.
Le società che hanno avuto una crescita maggiore nelle ultime due stagioni (2013/14 e 2014/15) sono state Real Madrid e Barcellona, con un aumento di circa 65 milioni ciascuna. A livello percentuale, invece, Paris Saint-Germain (134%), Bayern Monaco (108%) e Juventus (108%) sono i club ad aver visto salire maggiormente i propri follower.
La tesi di fondo che KPMG vuole dimostrare, però, si scontra con la realtà: ad una crescita dell’engagement da parte dei tifosi, non corrisponde una crescita dei ricavi commerciali. Infatti, con l’eccezione di Barcellona, Liverpool e Arsenal, il rapporto ricavi commerciali/follower è sceso nettamente dal 2013/14 al 2014/15, a dimostrazione che sono altri i fattori che incidono.
Inoltre, l’analisi sottoilinea che i club in fondo alla classifica (sia per quanto riguarda follower che i ricavi commerciali) come Juventus e Liverpool hanno avuto un rapporto tra tifosi e ricavi superiori a squadre come Barcellona e Real Madrid: tutto ciò dimostra, secondo KPMG, non tanto una differenza tra le strategie, quanto piuttosto che la capacità di poter monetizzare i followers da parte delle società deve essere ancora sviluppata.
In sostanza, conclude lo studio, questi dati confermano ancora una volta la differenza tra la forza economica di un club e l’abilità a coinvolgere i tifosi sui social. Chi però riuscirà a sfruttare il potenziale del proprio marchio globale nello spazio digitale potrebbe anche avere un vantaggio competitivo nelle prossime stagioni sugli avversari: ma il come, conclude KPMG, è ancora da vedere.