Il “modello” Porto dice addio alle plusvalenze, e paga con un passivo pesante. Il bilancio al 30 giugno 2016 del club portoghese ha fatto segnare un rosso di 58,4 milioni di euro, in netto peggioramento rispetto al +19,9 milioni del 2015.
“Non è un buon risultato”, il commento del direttore finanziario Fernando Gomes, “ma si tratta del risultato di una strategia definita dal club” per non indebolire la squadra. “Il Porto ha sempre avuto un disavanzo considerando proventi e oneri ordinari. Quello che ha spesso compensato il disavanzo sono stati i proventi straordinari derivanti dalle plusvalenze per le cessioni dei giocatori – ha proseguito Gomes -. Due anni fa, ad esempio, il fatturato è stato di 117 milioni, con plusvalenze a 82,5 milioni. La società ha capito che non c’erano motivo per proseguire con questa politica. Nella scorsa stagione abbiamo avuto offerte per Danilo, André Silva ed Herrera per 95 milioni di euro. E la società, visto che non era stato raggiunta la qualificazione diretta in Champions League, ha deciso di non vendere i giocatori, perché sarebbe stato un duro colpo per la squadra a livello sportivo”, ha spiegato il direttore finanziario.
L’obiettivo ora sarà quello di ridurre i costi, oggi oltre i 100 milioni di euro di cui 75 milioni solo per gli stipendi: la missione dei portoghesi è di ridurre il monte ingaggi ai 55 milioni. Per quanto riguarda il bilancio, i costi di gestione sono aumentati del 13% (a 124,4 milioni di euro), aumento dovuto principalmente all’acquisizione di Porto Canal (canale tv) e gli indennizzi per gli allenatori Julen Lopetegui e José Peseiro. Il saldo riguardanti la gestione dei giocatori è positivo per 7,1 milioni di euro, mentre la partecipazione alle competizioni europee ha permesso di incassare 11,6 milioni. Il patrimonio rimane positivo (25,9 milioni), con un incremento sia dell’attivo (375 milioni) che del passivo (349,2).
Il Porto inoltre sarà probabilmente soggetto ad una sanzione Uefa per il Financial Fair Play: la società ha “certamente fallito” gli obiettivi, motivo per cui c’è già un dialogo con l’Uefa per stabilire le condizioni a cui il club portoghese sarà soggetto. Una sanzione che passerà sicuramente, ritiene la società, dalla riduzione dei salari e degli ammortamenti dei calciatori, con la speranza di non ridurre la competitività, riducendo anche il ricorso alle plusvalenze. “Continueremo a promuovere i giocatori e generare plusvalenze, ma in futuro potremmo arrivare al 30 giugno senza essere tormentati per avere un risultato positivo”, ha concluso Gomes.