Non si saprà prima di gennaio 2017 se il Mondiale del 2026 si disputerà con 32, 40 o 48 squadre. Questo quanto dichiarato nel fine pomeriggio a Zurigo dal presidente della Fifa Gianni Infantino, al termine della prima giornata di riunione del Consiglio della Fifa, che proseguirà i lavori domani.
L’italo-svizzero ha altresi’ presentato gli obiettivi da raggiungere per la Fifa nei prossimi dieci anni, intitolato ”visione Fifa 2.0”.
In particolare, fare in modo che piu’ del 60 per cento della popolazione (dal 40 per cento attuale) sia coinvolta nel mondo del calcio e che la Fifa investa oltre 4 miliardi di dollari nello sviluppo del calcio.
Inoltre, Infantino intende raddoppiare il numero di calciatrici sul pianeta entro al 2026 per portarle a 60 milioni.
Per quanto riguarda l’allargamento del Mondiale, Infantino ha spiegato che il Consiglio della Fifa ha ”mostrato interesse”. Tuttavia, nessuna formula e’ stata messa al voto.
”Dobbiamo effettuare ulteriori analisi, sentire i pareri dei nostri partner prima di effettuare eventuali cambiamenti”. La decisione dovrebbe quindi essere presa in occasione della prossima riunione del Consiglio, a gennaio.
La procedura di candidatura per il 2026 verrà lanciata nel maggio del 2017. Secondo Infantino ”l’allargamento del Mondiale e’ una buona idea per lo sviluppo delcalcio nel mondo”.
Per meglio suddividere i costi, il presidente ha confermato di essere a favore di ”una co-organizzazione fra due o piu’ paesi”.
Per evitare i problemi del passato relativi ai Mondiali, Infantino ha promesso che il processo di aggiudicazione dell’edizione 2026 sara’ ”totalmente trasparente, a prova di pallottola”.
Ha altresì auspicato una maggior collaborazione fra Fifa e comitato organizzatore locale ”per trasmettere meglio l’esperienza incamerata nelle edizioni precedenti”.
Infantino ha quindi annunciato che un ”nuovo sistema di controllo nella distribuzione dei biglietti verrà impiegato per evitare gli abusi del passato”.
Il presidente ha anche fatto il punto sulle riforme già messe in atto durante i suoi otto mesi di presidenza.
”Abbiamo adottato un solo sistema per la distribuzione dei programmi di sviluppo del calcio, mentre ve ne erano una decina in precedenza. E le decisioni sulla ripartizione sono prese dal comitato di sviluppo, composto al 50 per cento da personalità indipendenti”.
Per quanto riguarda gli accordi commerciali, il Consiglio definisce la strategia ma la messa in atto spetta ormai all’amministrazione della Fifa. Infine, sulle inchieste in corso, Infantino ha definito ”ottima” la collaborazione con le autorità giudiziarie.