Spalti del San Nicola di Bari durante Italia-Francia (Insidefoto)

Fine (forse) della surreale storia made in Bari: a Cosmo Giancaspro, presidente della squadra di calcio, sarebbe stata negata la possibilità di avere la residenza allo stadio San Nicola. Lo riporta Repubblica che racconta come i vigili, dopo che era emersa la singolare richiesta del patron biancorosso, non siano riusciti a trovarlo ‘in casa’, nonostante si siano presentati tre volte. Ma perché dopo aver fatto la sua domanda il numero uno della squadra si sarebbe negato? Secondo il quotidiano diretto da Calabresi, Giancaspro avrebbe “corso il rischio di essere denunciato per avere occupato abusivamente una proprietà pubblica”.

E allora, sebbene il patron della squadra di fatto viva tra gli anelli del San Nicola e sia costretto a “dormire su un divano-letto”, sembra che dovrà rinunciare al suo sogno di residenze sugli spalti: “Ho presentato domanda per ottenere la residenza al ‘San Nicola’, nel luogo dove passo la gran parte del mio tempo quando sono a Bari – aveva spiegato Giancaspro – La mia è una domanda lecita. Anche qualche calciatore aveva richiesto già la residenza. Non volevo sollevare tutto questo interesse“.

Ora arriva quello che sembra essere uno stop definitivo e Giancaspro potrà tornare a pensare all’andamento della squadra che delude in campionato nonostante sulla panchina ci sia Roberto Stellone che ha vinto una B con il Frosinone.

Oltre ai grattacapi da campo, poi, il patron dovrà anche pensare allo stadio, ma in tutt’altra veste. È allo studio del consiglio comunale il nuovo bando per la concessione dell’impianto e chi si aggiudicherà la gara sarà obbligato a far giocare il Bari. Tutto bene, se non fosse che proprio Giancaspro nei giorni scorsi ha chiesto all’amministrazione di rilanciare l’Astronave ideata da Renzo Piano, “altrimenti ce ne andiamo da un’altra parte”, aveva detto. 

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