Il Watford, club inglese di proprieta’ della famiglia Pozzo, e’ oggetto di un’indagine da parte della English Football League per aver fornito presunte false garanzie bancarie alla EFL.
Il quotidiano ‘Daily Telegraph’ afferma infatti di aver ottenuto una lettera della banca Hsbc, considerata falsa, presentata quando Gino Pozzo è diventato il proprietario degli Hornets, prima della stagione 2014-15.
In quell’annata, il Watford conquistò la promozione in Premier League e, qualora le accuse si rilevassero fondate, il club potrebbe subire una penalizzazione di punti o una sanzione pecuniaria.
Un portavoce della EFL ha confermato di aver avviato un’indagine per “gravi accuse” e di aver contattato il club dopo aver ricevuto le informazioni dal quotidiano britannico.
Il Telegraph afferma infatti che il documento in suo possesso mostra che la holding che detiene il Watford, la Hornets Investment Ltd, aveva abbastanza risorse finanziare per ottenere una garanzia bancaria fino a sette milioni di sterline, e quindi consentire a Pozzo di prendere il controllo del club.
Il giornale precisa anche non c’e’ alcuna indicazione che Pozzo stesso fosse a conoscenza della lettera che gli avrebbe poi permesso di divenire il patron della squadra ora allenata da Walter Mazzarri.
La famiglia Pozzo, va ricordato, è proprietaria del Watford dal giugno 2012.
Sotto la guida degli imprenditori friulani il club ha subito migliorato il suo piazzamento in Championship passando dall’11esimo al terzo posto nel 2012-2013, quindi una stagione interlocutoria (13esimo posto e panchina da Gianfranco Zola a Giuseppe Sannino).
Nel 2014-2015 la promozione in Premier League nonostante una stagione alquanto travagliata, con ben 4 cambi di panchina: da Sannino a Slavisa Jokanovic passando per Oscar Garcia e Billy McKinlay.
Lo scorso anno la squadra guidata da Sanchez Flores ha ottenuto un agevole 13esimo posto in Premier League ed al momento sotto la guida di Walter Mazzarri è nona con 12 punti in classifica.
Nel pomeriggio è arrivata la risposta della famiglia Pozzo, che “contesta il fondamento di qualsivoglia censura mossa al proprio operato”. In una nota diffusa a Udine, la famiglia Pozzo ricorda che “solo in tale occasione ha investito 20 milioni di sterline per il potenziamento della squadra e lo sviluppo della società, con risultati noti a tutti. Si è immediatamente manifestata, e viene in questa sede confermata, la piena disponibilità della società a fornire alle competenti autorità investigative ogni elemento e documento utile ad accertare in tempi rapidi la verità dei fatti – conclude il testo – e la piena correttezza della condotta tenuta dal club”.