bilancio bologna come aumentare ricavi saputo
I giocatori del Bologna esultano dopo un gol (Insidefoto.com)

Dopo il prossimo aumento di capitale che andrà a coprire le perdite previste nel 2017 Joey Saputo avrà investito in totale 100 milioni nel Bologna.

Ma la sua sfida rimane aperta: con l’ad Claudio Fenucci deve puntare a far diventare il club realmente redditizio.

Per farlo – come ripreso ieri da CF – calcioefinanza.it – servono 30 milioni di ricavi in più.

Che possono essere ottenuti grazie al mercato (come successo quest’estate con Diawara la cui cessione farà diminuire sensibilmente le perdite del prossimo bilancio), oppure con una spending review a partire dagli ingaggi dei giocatori.

Ma che non potrà prescindere da nuovi ricavi. In rigoroso ordine di importanza: sponsorizzazioni, stadio, merchandising.

bilancio bologna come aumentare ricavi saputo
(Insidefoto.com)

Oggi il Bologna ha su di sè gli occhi di molti, ed il motivo è presto detto.

Un conto è investire in club come Milan, Inter o Roma. Un conto è investire in città importanti e di grandi tradizione calcistica ma dal bacino d’utenza fondamentalmente provinciale come Bologna.

Altrove il gioco funziona (si pensi alla Premier League) sia perché esiste un sistema a supporto (diritti tv ma non solo) importante ma anche – e questo lo si trascura spesso – perché il tifoso medio è più portato a spendere soldi (gadget, maglie, stadio) per la sua squadra rispetto all’Italia.

In Italia siamo ancora alla scommessa. Ecco perché il Bologna si sta muovendo su tre fronti.

C’è quello del presidente che grazie alle proprie disponibilità ha blindato la società dal punto di vista finanziario, quello dell’ad Claudio Fenucci che in Lega sta posizionando il club in una posizione di riformismo illuminato per arrivare a nuove regole “di sistema” che siano funzionali al progetto (diritti tv e format del campionato in primis) e c’è la grande partita stadio che il Bologna tutto sta conducendo, ma che soprattutto è una partita condotta con la città di Bologna e con il suo tessuto imprenditoriale, ovvero i potenziali partner futuri.

Sono le tre sfide che chiunque voglia investire in serie A deve avere ben presente: proprietà capiente (imprescindibile), sistema calcio efficiente e finalizzato alla crescita dell’intera Lega, asset immobiliari (stadio) a supporto del progetto sportivo del club.

Ricavi da sponsor oltre i 10 milioni nel 2016-2017

Oggi i numeri del Bologna dicono che nella stagione 2015-2016 le sponsorizzazioni sono raddoppiate, superando la soglia degli 8 milioni di euro, mentre per la stagione in corso è previsto che questa voce di ricavo si attesti tra i 10 e gli 11 milioni, portando il club rossoblu subito dietro la Fiorentina e le big di Serie A.

Il nodo diventa quindi lo stadio. Che in questo momento è davanti al dilemma delle aree compensative, ma che al di là dei passaggi burocratici ha bisogno di partner (ovvero investitori) che credano nel progetto.

In altre parole Saputo deve creare una società che sia meno retta dal modello “mecenate ricco” che ha fatto scuola in Italia e sia più “club” con partecipazioni importanti e una managerialità di primo piano. Ma soprattutto una redditività importante che faccia fare utili a fine anno.

Anche per questo serve un piano di business sullo stadio che – come ricorda oggi La Repubblica nell’edizione di Bologna – per quanto riguarda il Dall’Ara si sta muovendo su due filoni: il primo è l’hi-tech, ovvero coinvolgere i tifosi connessi e far spendere loro attraverso gli smartphone, il secondo (già partito) riguarda l’hospitality (già migliorati i servizi e i locali alla Torra di Maratona).

Il punto è che se nei dettagli la situazione rossoblù interessa soprattutto ai bolognesi, dal punto di vista strategico la tenuta dell’impianto complessivo è un vero e proprio benchmark per il calcio italiano.

I potenziali investitori (soprattutto stranieri) in grado di valorizzare il nostro calcio esistono, ma vedono il calcio come business, non più come opera sociale a perdere, ma dagli indubbi effetti personali indiretti.

Comunicare loro che sì, investendo in Serie A possono guadagnare nel medio-breve periodo, è l’unico modo per concretizzare gli interessi e rilanciare il calcio italiano nello scacchiere internazionale.

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting