La Malesia non ospiterà più un Gran Premio di Formula 1 dal 2018 per dare maggior spazio alla MotoGp. Lo ha dichiarato il ministro del Turismo del paese asiatico, Mohamed Nazri Abdul Aziz, rispondendo alle domande dei giornalisti. Una decisione arrivata dopo il declino delle vendite dei biglietti e degli ascolti tv: l’edizione 2016 ha visto le tribune piene solo al 60%, con gli ascolti più bassi dal 1999 (anno della prima gara, vinta dal ferrarista Irvine) ad oggi.
«L’accordo attuale è per il periodo tra il 2016 e 2018, quando sarà concluso non ce ne sarà un altro», ha dichiarato il ministro, mettendo di fatto fine alla gara sul circuito di Sepang dal 2018 in poi. «Da una prospettiva a lungo termine è probabilmente la decisione corretta perchè il Gran Premio della Malesia è più costoso e non più attraente per il pubblico», si legge in una dichiarazione rilasciata a Reuters.
«Non credo ci sia nessun posto al mondo in cui gli spettatori per la Formula 1 siano aumentati – ha proseguito -. La presenza sta calando e su una prospettiva di lungo termine è probabilmente la decisione giusta, perché è più costoso ospitare la Formula 1 e non è più così attraente. Stiamo spendendo 300 milioni di ringgit malesi (poco meno di 70 miloni di dollari, ndr) all’anno per la gara, e i costi sono aumentati di 10 volte rispetto alla prima gara. Se fosse la MotoGP, il cui contratto è stato recentemente allungato fino al 2012, ad essere tagliata, impatterebbe pesantemente sul nostro turismo».
Una decisione che è arrivata un giorno dopo l’annuncio di Bernie Ecclestone su Singapore: il boss della Formula 1 ha infatti confermato che anche l’altra gara del sud-est asiatico potrebbe non essere più in calendario, visto che potrebbe non arrivare il rinnovo del contratto in scadenza l’anno prossimo. Se sia Malesia che Singapore confermarssero le decisioni, il sud-est asiatico potrebbe rimanere fuori dalla Formula 1 per la prima volta dal 1998.