ATP tennis realtà virtuale
Andy Murray conquista l'ATP di Londra (Foto: Insidefoto.com)

Sono passati pochi giorni dalla vittoria di Andy Murray nel torneo ATP finals di Londra dii tennis, trofeo che lo ha confermato numero uno mondiale. La competizione, come riporta la testata lajugadafinanciera.com, passerà alla storia anche per la modalità innovativa con cui è stato possibile seguire i match.

ATP, Sony e Infosys (partner tecnologico dell’ATP) hanno infatti stretto una collaborazione per consentire la trasmissione attraverso la realtà virtuale. Un’opportunità messa a disposizione di chi era presente nella FanZone all’O2 Arena. Il tutto grazie alle telecamere interattive dotate del sistema PlayStation VR.

Shane Warden, direttore dell’ambito Broadcast e Media dell’ATP,    ha così voluto spiegare meglio come sia nata questa idea: “PlayStation VR è un prodotto straordinario e sapevamo che ci avrebbe aiutato a raggiungere questo obiettivo attraverso il suo sistema operativo semplice e intuitivo. Abbiamo voluto riprodurre la sensazione di essere presenti sul posto e creare un’esperienza di realtà aumentata. Questo dà la possibilità di sentirsi parte integrante dell’evento in una modalità innovativa che ha pochi uguali”.

 

Anche Chris Kermode, presidente e CEO di ATP, nno può che essere soddisfatto dell’esperienza che è riuscito a fornire agli appassionati: “Questo è un nuovo modo di vivere lo sport in modo appassionato. Stiamo comunque lavorando a nuove tecnologie con l’obiettivo di metterli a disposizione di nuovi fan”.

Stuart Watts, COO di ATP Media, non ha ovviamente intenzione di fermarsi qui: “Siamo contenti di dimostrare il nostro impegno per il progresso dei media e della tecnologia. Abbiamo creato non solo il potenziale di un prodotto entusiasmante di cortesia per le emittenti, ma uno che può essere facilmente utilizzato in Fan Zone e sponsor“.

Già in occasione degli Open Tennis Championships 2016 è stato possibile provare le potenzialità della realtà virtuale grazie a NextVR. Un modo per rendere più attivi gli spettatori come se si trovassero direttamente sugli spalti dell’Arthur Ashe Stadium di New York. Un’esperienza resa possibile dalla presenza delle telecamere praticamente in ogni angolazione dell’impianto.

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