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Antonio Conte, tecnico del Chelsea (Insidefoto.com)

In Inghilterra, per andare incontro alle richieste contenute in un reclamo di Virgin Media alla Ofcom (l’Agcom di Sua Maestà) il numero delle gare in tv crescerà dalle attuali 138 alle 190 del 2019-‘20. Il riferimento è alle partite trasmesse sul territorio nazionale (del Regno Unito) e non quelle all’estero che hanno un’altra regolamentazione.

Lo ha spiegato il manater di Sky UK – Salim Gunny – intervenendo a Bergamo al covegno sul tema “Diritti audiovisivi in Europa, esperienze a confronto”. Lo riporta oggi il quotidiano La Repubblica.

«L’incremento verrà attuato trasmettendo partite adesso non in vendita perché in contemporanea con altri incontri – spiega Salim Gunny, manager di Sky britannica, presente a Bergamo – ma il sabato alle 15 non si tocca».

Si passerà quindi dall’attuale 44% di partite trasmesse al 50% del totale, che è fatto da 10 partite a giornata per 38 giornate. Questo significa che mediamente ogni giornata vedrà la trasmissione di 5 partite, e l’impressione – stando all’anticipazione sulla conferma del blocco del sabato, è che si possa decidere di giocare di più la domenica (oltre forse allo sfruttamento di qualche “prima serata”).

Oltre all’Inghilterra, solo Scozia e Austria in Europa adottano un sistema simile che consente, per proteggere il riempimento degli stadi, di oscurare ogni altro evento sportivo in contemporanea sfruttando una clausola Uefa.

Anche in Italia nelle scorse settimane si è parlato di una ipotesi del genere. Che tuttavia rappresenterebbe un passo indietro visto che da 20 anni ormai il nostro campionato viene interamente trasmesso in tv.

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