L’analisi settimanale del ranking Uefa non è più di moda da quando la riforma ribattezzata Super Champions League è stata varata di fatto dalla federazione calcistica europea.
Ma pesare i risultati delle italiane nelle coppe alla luce di quello che accade sul campo, per dedurre lo stato di salute del nostro calcio è sempre assai interessante.
A Nyon l’Uefa deve decidere sul futuro, ovvero sull’ammissione di 4 squadre dei primi 4 paesi del ranking (Spagna, Germania, Inghilterra e Italia) direttamente ai gironi a partire dalla prossima stagione.
Secondo indiscrezioni di stampa la battaglia della Epfl contro la Super Champions sarebbe tardiva.
Il nuovo format per il 2018-2021 è stato voluto dall’Eca, l’associazione dei grandi club, su impulso di Juventus (Andrea Agnelli) e Milan (Gandini, oggi ad della Roma) e con il pressing fattivo di Erick Thohir (Inter).
L’Uefa l’ha approvato prima di eleggere presidente lo sloveno Ceferin. Il voto anti-riforma della Epfl, l’associazione delle leghe europee (22 no su 23, unico sì dalla Serie A), sarebbe stato indotto dalla Liga spagnola, che teme la Super Champions nel weekend.
Ma le grandi reagiscono. Il Bayern è in rotta col presidente della Bundesliga e i principali club inglesi sfuggono al pieno controllo della Premier.
In primavera, l’Eca studierà il dopo 2021: la Superleague, con le big iscritte di diritto, è più di un’idea.
Nel frattempo rimane in vigore il vecchio ranking che in questo momento dice soprattutto che il quarto posto all’Italia sarebbe meritatissimo per i risultati che le nostre squadre stanno ottenendo sul campo e che – benchè non esaltanti – sono al livello delle prime nazioni d’Europa.
In questo momento infatti l’Italia si trova al quarto posto del ranking a solo 2.389 punti dal’Inghilterra. Un risultato che in proiezione sull’anno prossimo ridurrebbe a soli 4 decimi il distacco dalle inglesi.
Tutto dipenderà ovviamente dai turni eliminatori, che alla fine pesano sempre moltissimo.
Ma l’altro dato evidente è che il quarto posto stagionale delle nostre squadre è un effetto indotto legato esclusivamente ai bonus.
Vero infatti che Spagna (13.428), Germania (11.571) e Inghilterra (11.357) al momento raccolgono più di noi (10.916). Ma i loro risultati sono pesantemente influenzati dal numero di squadre partecipanti proprio alla Champions League, che hanno garantito ben 36 punti di bonus agli iberici e 31 a tedeschi e inglesi contro i 18 dei nostri club (9 a testa per Juve e Napoli).
Significa che se depuriamo gli score dai bonus mediamente i nostri club hanno totalizzato 7,917 punti contro gli 8,28 spagnoli, i 7,14 tedeschi e i 6,928 punti degli inglesi.
Senza se e senza ma: le squadre italiane stanno ottenendo risultati migliori sul campo rispetto a tedeschi e inglesi.

Vero che due delle nostre rappresentative (Inter e Sassuolo) sono già a casa, e che soprattutto i nerazzurri hanno macchiato malamente la loro presenza europea.
Ma altrettanto vero che quest’anno a parte il solito “pieno” spagnolo (7 qualificate su 7) i tedeschi pagano dazio con l’esclusione del Mainz dopo quella dell’Herta nei preliminari, mentre le inglesi salutano già il Southampton dopo aver visto fatto fuori pure il West Ham (dalla non irresistibile Astra Giurgiu, finita poi nel girone della Roma) in agosto.
Il quarto posto per una italiana in Champions, insomma, sarebbe meritato alla luce di risultati decisamente meno aleatori di quelli che emergono dai preliminari estivi di Champions.
Nel frattempo, peraltro, alle spalle delle nostre squadre la classifica si allunga.
Perchè se è vero che solo 4 decimi ci separano dagli inglesi è altrettanto vero che ormai c’è un abisso tra noi e francesi, russi e portoghesi che inseguono.

La Francia saluta il Nizza di Super Mario (dopo aver visto uscire il Lille in estate) e nonostante un bottino bonus (22 punti) superiore al nostro finisce dietro con 10.75 punti raccolti in media da ogni squadra.
Disastroso il Portogallo che vede rimanere in gara solo Porto e Benfica (che rischiano di uscire negli ottavi di Champions) dopo aver salutato Rio Ave e Arouca in estate, Sporting Lisbona e Braga nei gironi di Champions e Europa League.
Solo Europa League invece per la Russia che avanza con Rostov, Zenit e Krasnodar. Ma come spesso succede saluta il Cska già nei gironi di Champions aggiungendolo al già eliminato Spartak Mosca.
Agli altri rimangono le briciole. Se è vero come è vero che quella di quest’anno è stata (lo deduciamo dall’analisi dei risultati) la fase a gironi di Champions League più equiibrata dai tempi dell’introduzione della riforma Platini in Champions, è altrettanto vero che in marzo solo sei paesi saranno rappresentati negli ottavi.
La Superlega? E’ già qui. Si tratta solo di trovare un formato più razionale, coerente e remunerativo. Il resto lo ha già detto il campo.