Galassia Agnelli in Olanda – La galassia Agnelli è tutta olandese: i passaggi sulle fusioni transfrontaliere della holding Exor e dell’accomandita Giovanni Agnelli e C. Sapaz sono stati completati. Le due società avranno la sede legale e quella fiscale nei Paesi Bassi, con un processo analogo a quello seguito dalle controllate Ferrari, Fca e Cnh Industrial.
La decisione di spostare fuori dall’Italia anche le holding a monte delle società operative è stata presa per armonizzare le leggi che regolano il gruppo uniformando la holding alle partecipate. Un processo attuato, ha spiegato nei mesi scorsi il presidente di Exor e Fca, John Elkann, per semplificare l’organizzazione e continuare lo sviluppo.
[pdf-embedder url=”https://test.calcioefinanza.it/wp-content/uploads/2016/12/portafoglio_investimenti_it.pdf”]
Le società hanno mantenuto la quotazione a Milano. Venerdì 9 dicembre è stato l’ultimo giorno per le azioni ordinarie Exor, che hanno chiuso in calo dell’1,94%, sul Mercato Telematico Azionario, da lunedì 12 dicembre verranno negoziati i titoli della olandese Exor Nv.
Galassia Agnelli in Olanda, i nuovi equilibri nella cassaforte
Con lo spostamento di tutta la galassia Agnelli in Olanda (ad eccezione della Juventus, che rimane una società di diritto italiano), nasce anche una nuova cassaforte cui fa riferimento il controllo di tutto il gruppo: la nuova Giovanni Agnelli BV, società olandese che racchiude gli azionisti discendenti del senatore Giovanni Agnelli I, e che sostituisce la vecchia Giovanni Agnelli e C. società in Accomandita per Azioni.
Questa società, come spiegato dal Sole 24 Ore, ha uno statuto nuovo di zecca, una differente natura giuridica e un nuovo consiglio di amministrazione dove fanno il loro debutto due professionisti olandesi: Jeroen Preller e Florence Hinnen, che prendono il posto di Gianluigi Gabetti e Gianluca Ferrero che facevano parte del board nella vecchia Sapaz.
Nel cda della Giovanni Agnelli BV sono rappresentati i tre gruppi famigliari della dinastia torinese. Nel dettaglio ciascun ramo esprime due componenti del board: il “gruppo eredi di Gianni Agnelli” è rappresentato da John Elkann, che assume anche la presidenza della società, e da Tiberto Brandolini d’Adda; il “gruppo Nasi” ha designato Alessandro Nasi e Luca Ferrero Ventimiglia; “il gruppo altri Agnelli”, infine, ha scelto Eduardo Teodorani Fabbri e Andrea Agnelli, figlio di Umberto e presidente della Juventus.
Galassia Agnelli in Olanda, l’azionariato della Giovanni Agnelli BV
Non cambiano, invece, i pesi azionari dei diversi rami della dinastia. La Dicembre, che rappresenta gli eredi dell’Avvocato, è salda al 36,38%. Per gli eredi di Umberto Agnelli, rappresentati da Andrea e la sorella Anna, il pacchetto di loro proprietà è dell’11,35%. Infine Maria Sole è titolare di una quota del 12,56%. Il ramo di Clara Nasi Ferrero Ventimiglia è al 4,41% e quello di Laura Nasi Camerana al 5,35%. Ormai quasi in uscita il ramo di Clara Agnelli che detiene lo 0,29%. Il ramo di Giovanni Nasi è all’8,56%, quello di Emanuele Nasi al 3,24% e quello di Susanna Agnelli al 5,55%. Il ramo Cristiana Agnelli risulta direttamente proprietario dello 0,06%, ma in quest’ultimo caso, la quota in possesso sarebbe più alta perché detenuta attraverso fiduciarie. Infine, la quota di azioni proprie e in mano alle fiduciarie è all’11,32%.
Galassia Agnelli in Olanda, i limiti al diritto di voto
La differenza principale tra la vecchia Accomandita e la nuova cassaforte olandese sta proprio nella forma della società: la Giovanni Agnelli BV è comparabile a una italiana srl. La vecchia Sapaz, invece, come tutte le accomandite italiane aveva una serie di caratteristiche proprie: ad esempio i nuovi accomandatari nominati dall’assemblea dei soci dovevano ricevere l’approvazione degli accomandatari esistenti prima di assumere il loro incarico.
Ora nella Giovanni Agennli BV è più semplice: i componenti del cda sono eletti dall’assemblea, come in una qualsiasi società. Tra le altre differenze, il fatto che le assemblee dei soci devono tenersi obbligatoriamente in Olanda.
A livello di funzionamento in senso stretto, spicca poi la differenza in merito alla procedura di voto rafforzata per le decisioni concernenti la perdita del controllo di Exor. Il punto chiave riguarda infatti cosa si intende per controllo della holding. Se prima, infatti, il vecchio statuto stabiliva che il controllo fosse rappresentato dal 51% del capitale, nella nuova società olandese, dove è previsto il meccanismo del voto multiplo, per controllo si intende il 51% dei diritti di voto.
Una soglia, quest’ultima, che corrisponde a una percentuale sul capitale assai inferiore. In pratica, stabilisce l’articolo 13 del nuovo statuto, qualunque atto di disposizione sulle azioni Exor che non lasci in piena proprietà alla Giovanni Agnelli BV almeno il 51% dei diritti di voto nella nuova Exor NV deve essere previamente autorizzato da tutti gli amministratori e dall’assemblea con la maggioranza di più dei due terzi dei voti espressi rappresentanti più dei due terzi del capitale sociale in circolazione (nella vecchia Giovanni Agnelli Sapaz lo statuto citava il 51% del capitale).
Tradotto in termini più semplici, la cassaforte può ridimensionare la partecipazione in Exor senza particolari maggioranze dall’attuale 53% fino a una quota di capitale che comunque garantisca il controllo dei diritti di voto. Ipotesi teorica e spostata nel tempo di almeno 5 anni, quando scatterà l’attribuzione del voto multiplo.
Restano infine invariate le altre disposizioni tra cui l’oggetto sociale e il regime di trasferimento delle azioni, anche per quanto riguarda la consanguineità (solo i discendenti del Senatore Giovanni Agnelli I possono possedere azioni della Giovanni Agnelli BV).