Il volo del Milan per Doha non parte e l’ad del Milan, Adriano Galliani, arriva a minacciare di boicottare la Supercoppa italiana nel caso in cui l’aereo che domani (con un giorno di ritardo) dovrà portare i rossoneri in Qatar dovesse subire altri ritardi.
Il Milan ha «sofferto un danno sportivo gravissimo» ha affermato Galliani. La sfida di Supercoppa italiana contro la Juventus è nelle mani di una compagnia inglese, la Titan Airways, che oggi non è riuscita a fare arrivare in tempo all’aeroporto di Malpensa il charter su cui alle 15 avrebbero dovuto decollare i rossoneri.
Con l’aereo bloccato a Londra per problemi tecnici, l’iniziale ritardo di un’ora e mezza è diventato corposo al punto che il Milan, d’intesa con la Lega Serie A, ha optato per la soluzione meno dannosa per i giocatori: piuttosto che arrivare a notte fonda, meglio rimandare di un giorno, a costo di sbarcare sul Golfo meno di 48 ore prima di scendere in campo contro i campioni d’Italia.
Una situazione che ha lasciato increduli, se non esterrefatti, vertici e squadra rossoneri, a caccia del primo titolo dopo 5 anni: altri slittamenti non saranno tollerati, come ha notificato il club alla Lega Serie A.
«Abbiamo subito un gravissimo danno sportivo» – ha dichiarato l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani all’agenzia ANSA – «La Juventus è già tranquilla al caldo, domani si allenerà con venti gradi in più di quelli che ci sono a Milanello, mentre noi arriveremo di notte e là potremo fare solo la rifinitura alla vigilia» della partita in programma venerdì pomeriggio.
In casa Milan nessuno si spinge a parlare di responsabilità per un imprevisto, piuttosto eclatante per un evento come la Supercoppa italiana. La figuraccia è attribuibile a chi era incaricato della logistica delle squadre, voli e alberghi inclusi, ossia federcalcio e lega qatariote, oltre al comitato organizzatore del Mondiale 2022, i cui dirigenti a Doha si sono dimostrati mortificati con gli emissari della Lega Serie A.
Scuse che non attenuano i disagi del Milan: un giorno in meno per smaltire le cinque ore e mezza di volo, per adattarsi alle due di fuso orario e soprattutto al clima ben più mite, senza contare la cancellazione di un allenamento, di impegni con istituzioni e stampa mediatici (al media day domani ovviamente parteciperà solo la Juventus) e il ridimensionamento di eventi con gli sponsor in un mercato strategico come quello arabo.
Berlusconi a ruota libera su cinesi e Juventus
Di Milan è tornato a parlare anche il presidente Silvio Berlusconi, a margine del ricevimento per gli auguri di Natale al Quirinale. «Negli ultimi anni», ha spiegato Berlusconi, «io ho speso 154 milioni nel Milan, questo non è possibile per nessuna famiglia. Figuriamoci se avrei voluto che la squadra andasse ai cinesi che mangiano i bambini».
«Presidente attento, i giornalisti la ascoltano», ha provato metterlo in guardia la deputata Laura Ravetto. Ma Berlusconi non ha freni. E quando una interlocutrice romanista gli chiede cosa si può fare contro la Juve, risponde sempre scherzando: «Bisogna cambiare tutti gli arbitri di serie A e i giudici».