Nei tre mesi finiti il 30 novembre scorso, Nike ha registrato utili netti per 842 milioni di dollari, un rialzo del 7% rispetto ai 785 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
I profitti per azione sono saliti dell’11% a 51 da 46 centesimi; al netto di voci straordinarie il dato e’ passato a 50 da 45 centesimi di dollaro, sopra le attese degli analisti per 43 centesimi.
In quello che per il colosso dell’abbigliamento sportivo e’ il secondo trimestre fiscale, i ricavi hanno sfiorato gli 8,2 miliardi di dollari salendo del 6% rispetto a 7,686 miliardi dell’anno precedente; le stime del mercato si erano fermate a 8,09 miliardi.
A fare da traino delle vendite, ha spiegato l’azienda, e’ stata la domanda su scala globale dei prodotti a marchio Nike. “Siamo ben posizionati per continuare il buon andamento nella seconda parte dell’anno fiscale e oltre”, ha commentato Mark Parker, amministratore delegato, presidente e presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda.
Il titolo Nike ha guadagnato l’1,85% a 51,79 dollari nella seduta di ieri. Nel dopo mercato e’ volato di oltre il 4% ma da inizio anno ha perso il 17%. Per la prima volta, il bilancio diffuso non ha incluso un dato attentamente monitorato dal mercato: gli ordini futuri, che indicano la domanda attesa.