Milan preliminari Europa League
(Foto: Insidefoto.com)

“Il closing si farà, se le autorizzazioni non arrivano c’è un piano B”. Li Yonghong, uomo immagine della Sino-Europe-Sports in procinto di chiudere il suo affare con Fininvest per rilevare il Milan, poco prima di Natale non aveva mostrato molte preoccupazioni. La data fissata per il closing è il 3 marzo e tutto dovrebbe filare liscio, a meno che non arrivino le autorizzazioni. Ma come si ottiene il nulla osta? Oggi il Corriere della Sera ha chiesto al professor Renzo Cavalieri quali siano le regole da rispettare. Il prof è un esperto: docente di diritto dell’Asia Orientale a Ca’ Foscari e, soprattutto, uno degli avvocati del team che ha curato l’acquisto dell’Inter da parte di Suning.

“Ogni investimento estero che abbia origine in Cina ha bisogno di specifiche autorizzazioni – spiega Cavalieri al CorSera – in particolare da parte di tre enti: la National development and reform commission (Ndrc), il ministero del Commercio (Mofcom), infine (e forse la più importante), la State administration for foreign exchange (Safe). Prima di fornire il nulla osta, ognuno di questi attori verifica la coerenza tra le attività in patria e l’investimento all’estero. Insomma, se si possiede una società farmaceutica e si desidera acquistare una catena di ristoranti (o viceversa) scattano controlli e freni”.

Ultimamente da parte del governo cinese (piuttosto invasivo in economia) è arrivata uan stretta, ma non sono cambiate le regole-base: “Negli ultimi tempi – spiega – è uscito molto denaro dal Paese, in parte con logica industriale, in parte assolutamente no: in molti casi si è trattato anche di investimenti fittizi, che nascondevano fughe di capitali o forme di evasione fiscale. Dunque è stato deciso di mettere un freno”.

Secondo Cavalieri questo potrebbe aver influito nella cessione dei rossoneri anche se “tutta la vicenda Milan appare abbastanza opaca sin dai tempi di mister Bee, l’imprenditore sino-thailandese che rappresentava capitali cinesi: finito nel nulla”. Di silenzio in silenzio e novità su novità si è arrivati al “consorzio guidato da Li Yonghong, finanziere di cui mi pare che gli stessi cinesi sappiano piuttosto poco”, dice il prof.

Qui la differenza più grande con l’Inter, acquistata da Suning. “Sono due casi molto differenti. Suning è una realtà solida e articolata, con rami di business da tempo nel sistema-calcio della Repubblica Popolare. Anche per questo l’acquisizione dell’Inter è filata liscia: il progetto era chiaro e non c’erano contraddizioni con le regole cinesi”.

Se è difficile immaginare che SES possa gettare al vento i 200 milioni investiti fino a ora, Cavalieri non si lascia sorprendere dalla “prudenza da parte delle autorità di controllo della Cina: a rischio è la credibilità di un intero sistema”.

 

 

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