De Rossi favorevole al VAR
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Segnali positivi dal mondo del calcio italiano, anche se i dilettanti vanno meglio dei professionisti quando bisogna tracciare l’ultima linea del bilancio e far quadrare i conti. Michele Uva, direttore generale della Federcalcio, chiacchierando con il Corriere dello Sport valuta il pallone e dice: “Il giudizio complessivo riflette sicuramente dei segnali positivi. Il bilancio della Federazione è solido e gode di un’ottima patrimonializzazione, il calcio dilettantistico rappresenta un miliardo di fatturato diretto ed è sostanzialmente in equilibrio”.

Peggio fanno quelli bravi in campo: “È il calcio professionistico – sottolinea Uva – che continua a perdere, ma l’introduzione graduale dal 2015 di una nuova regolamentazione tiene sotto controllo i principali parametri sportivi, economici e finanziari”. Certo il Financial Fair Play all’italiana è ancora in fasce, tanto è vero che lo stesso Uva spiega come “non possiamo dire che l’allarme sia rientrato perché alcune società devono ancora allenarsi a saper programmare, a coniugare calcio e risorse finanziarie”. Ma il cammino è avviato.

“Il percorso intrapreso dalla Figc è graduale e la piena applicazione dei criteri per l’iscrizione sarà effettiva con il campionato 2018/2019 con l’ingresso dell’obbligo del pareggio di bilancio”, spiega al CorSport il manager federale. “Nel frattempo, il rispetto degli indici di liquidità, così come il tetto alle rose, il pagamento dei debiti sportivi scaduti e la certificazione dei bilanci, stanno contribuendo a rendere il sistema più virtuoso”.

Con il numero uno del football azzurro, Carlo Tavecchio, c’è “sintonia grazie alla divisione dei ruoli” e il df definisce “bellissima esperienza” quella incominciata nel settembre 2014. Il calcio italiano in poco più di due anni è cambiato parecchio e se le riforme strutturali sono in essere, sono diventati via via più presenti i capitali stranieri: “Percorso ineludibile per competere a livello internazionale”, sottolinea Uva.

Altri cambiamenti ci potranno essere a breve, come ad esempio la Serie A in campo il 26 dicembre, per un Boxing Day all’italiana, sulla scia dell’esperienza della B: “Va riconosciuta alla Lega B una lungimiranza che ha prodotto risultati lusinghieri. La serie A è libera di provarci”.

Intanto, occhi sul 2017 appena incominciato e sugli obiettivi da centrare nei prossimi dodici mesi: “Il primo – assicura Uva al Corriere dello Sport – riguarda ancora i conti; altri due asset strategici sono le squadre nazionali e il calcio femminile, il cui potenziamento è nei nostri programmi di sviluppo e che inizia ad avere dei segnali di miglioramento (+30% tesseramento Under 12). Ma il mio personale sogno sarebbe l’armonia fra tutte le leghe e le componenti federali”.

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