Nelle ultime ore si fanno sempre più calde le voci che vedono Roberto Gagliardini come nuovo centrocampista dell’Inter. La nuova proprietà cinese ha deciso di investire cifre importanti per inserire il giovane prospetto bergamasco, classe 1994, nel motore della squadra di Pioli per cercare di raggiungere subito l’obiettivo Champions League. L’affare, bonus compresi, sarà nell’ordine dei 30 milioni di Euro, cui si aggiungerà un quinquennale da 1,5 milioni di Euro per il ragazzo. Cifre sicuramente importanti per un giovane, ma lontane dai trasferimenti record per un under.
Tabella 1: record trasferimenti per gli Under-23 (dati in milioni di Euro).
L’under-23 più caro di sempre è Paul Pogba. L’ex juventino (mister 105 milioni), classe 1993, ha da poco strappato il primato a un altro giovane di livello mondiale: il brasiliano Neymar, pagato (ufficialmente) quasi 90 milioni di Euro dal Barcelona. Terzo posto per James Rodriguez (75) acquisto invece del Real Madrid, l’altra big spagnola. Nella top ten troviamo poi anche tre acquisti del Manchester City (Sterling, Stones e Sanè), due del Manchester United (Martial e Ferdinand), lo stesso James (quando però si trasferì al Monaco) e un giovanissimo Gianluigi Buffon: chissà quanto potrebbe valere oggi il portiere della Juventus e chissà se il suo erede Donnarumma potrà finire presto in questa speciale graduatoria.
Interessante, per comprendere meglio l’entità del trasferimento di Gagliardini, può essere dunque inserire il calciatore in una classifica che mette in relazione le partite disputate (in tutte le categorie) in prima squadra e il prezzo pagato dalla società compratrice.
In questo senso il giocatore più pagato in rapporto alle partite disputate in prima squadra è Alexandre Pato: l’allora minorenne attaccante brasiliano venne infatti acquistato dal Milan per la cifra di 22 milioni di Euro, pur avendolo potuto visionare in sole 17 gare ufficiali. In sostanza l’Internacional incassò 1,29 milioni di Euro per ogni partita in cui schierò e valorizzò il giovane talento. Discorso simile anche per lo Schalke 04 che ha monetizzato 1,06 milioni di Euro ogni partita in cui ha deciso di schierare Leroy Sane: 50 milioni l’assegno staccato dal Manchester City a fronte delle 47 presenze dell’ala tedesca con la prima squadra dello Schalke 04. Podio infine per Anthony Martial, ma in questo caso attenzione ai bonus: se dovessero scattare interamente il prezzo finale della punta francese salirebbe a 80 milioni di Euro e, a fronte delle 51 presenze con la maglia del Monaco, porterebbe il suo coefficiente a 1,56 milioni per gara disputata. Curioso il caso di Obi Mikel, pagato 5,8 milioni di Euro dal Chelsea al Lyn (squadra norvegese in cui giocò solamente 6 partite ufficiali) e 17,4 milioni in seguito al Manchester United che aveva fatto firmare un precontratto al calciatore dopo il mondiale under-20 del 2005.
Tabella 2: trasferimento per gara giocata da professionista (dati in milioni di Euro). Sono considerate le operazioni superiori a 15 milioni di euro.
Gagliardini ha giocato complessivamente in carriera 63 partite. Se venisse confermata la cifra di 30 milioni, dunque il suo coefficiente sarebbe di 0,47. A differenza della maggior parte degli altri calciatori presenti in graduatoria, delle 63 partite giocate solamente 14 sono state disputate nel campionato di serie A, mentre le altre sono frutto delle esperienze in prestito in serie B. Stornando dunque le partite non giocate nel massimo campionato nazionale, il coefficiente di Gagliardini sale a 2,14 milioni: in sostanza l’Atalanta si fa pagare oltre due milioni a gara per aver valorizzato il giocatore.
Con questa metodologia di calcolo (solo presenze in serie A), infine, menzione speciale la merita Renato Sanches: il giovane portoghese, cui prezzo potrebbe arrivare a 70 milioni in virtù dei bonus, ha giocato solamente 24 presenze con il Benfica A. Il suo coefficiente potrebbe essere teoricamente di 2,91 milioni e scalzerebbe così Gagliardini da trasferimento più caro in relazione alle partite disputate in una massima serie nazionale.
La valutazione, naturalmente, viene fatta su un unico parametro e non vuole essere un giudizio a 360° sulla scelta dell’Inter di puntare sul centrocampista dell’Atalanta. Tuttavia è una conferma di quanto i prezzi stiano lievitando a tutti i livelli, non solo in termini assoluti. Il verdetto naturalmente lo darà – come sempre – il campo. Se la promessa Gagliardini sarà mantenuta si parlerà di tempestività dell’Inter, in caso contrario saremo di fronte ad una precipitosità costosissima.
Purtroppo è una statistica senza senso, se venissero considerati i giocatori per quali si realizza una plusvalenza senza aver mai effettuato una presenza nella squadra di appartenenza, allora un Laxalt, il quale cartellino è stato pagato 8,5 milioni dal Genoa avrebbe un coefficiente infinito e anche un Biraghi avrebbe un coefficiente pari a 2, essendo stato pagato 4 milioni per sole 2 presenze (prendendo sui dati di transfermarket, solo le cessioni effettuate dall’Inter nell’ultima finestra di mercato). Se invece, in questa statistica, quelle che non vengono considerate sono le presenze in serie inferiori, allora un giocatore come Verratti come bisognerebbe inserirlo? Insomma, un titolo fatto più per i click che per le reali argomentazioni al suo interno.
Ciao Daniel,
nell’articolo abbiamo specificato che solo le transazioni con un valore superiore a 15 milioni di euro sono state considerate “valide”. Infatti si inizia a parlare di cifre relativamente importanti per un club, mentre, come dici giustamente tu, anche Biraghi ha un coefficiente alto ma si parla di un’operazione da 4 milioni di Euro. Verratti è un altro esempio corretto, ma essendo stato pagato 12 milioni di euro è fuori (di poco) dal perimetro di analisi. Certamente è un caso molto particolare perché il PSG diede fiducia ad un ragazzo senza alcuna presenza in un campionato maggiore, ma con 74 partite alle spalle con il Pescara nelle serie minori. Fu a suo tempo un “azzardo”, infatti la Juventus (sbagliando) non osò rischiare quest’operazione che poteva essere potenzialmente rischiosa.
Spero di essere stato chiaro e spero continuerai a seguirci!
Buona giornata
Ciao Alberto,
Innanzitutto ti ringrazio della risposta. I miei erano esempi non considerando il vincolo del 15 milioni di euro. Con tale paletto potrei citare il caso di El Shaarawy (correggimi se sbaglio), pagato dal Milan nel 2011 15,5 milioni con sole 3 presenze nel Genoa alle spalle (49 minuti per precisione, un coefficiente di 5,16), ma con 30 presenze nel Padova in serie B. Insomma, non considerare le presenze in Serie B a parere mio non permette una corretta analisi della situazione, essendo una serie professionistica. Questo ovviamente senza toccare altri parametri e fermo restante che il prezzo pagato per questo giocatore sarà sicuramente molto alto.
Hai certamente ragione, El Shaarawy era stato inserito nel “calderone” (abbiamo valutato circa 200 trasferimenti di giovani) ma poi avendo un indice basso non era “portato avanti”. Ottima memoria, infatti esordì giovanissimo nel Genoa (record recentemente perso) ma poi andò a Padova in prestito (lo vidi anche giocare contro il Varese) e il Milan lo prelevò 18enne dopo quella stagione in serie B. Osservazione corretta.
In realtà il reale indice di Gagliardini è di 0.47 se si considerano tutte le partite fatte (come dici giustamente tu). Il pezzo non vuole dare giudizi di merito sull’operazione, sul giocatore o sulla società: è semplicemente una curiosità. Poi, tolto il paletto dei 15 milioni possiamo trovare casi di ogni tipo. Non c’entra niente ma Walcott fu schierato in nazionale senza mai aver giocato in Premier (ad esempio è un’altra statistica con un outlier).
Sono numeri e lì si fermano (per fortuna). Essendo poi il calcio molto soggettivo è la libera interpretazione a determinare cosa realmente ne vogliamo trarre.
Grazie ancora per l’attenzione e per la chicca El Shaarawy!