La Lega Calcio di serie A ha stabilito il 15 di dicembre scorso, gli anticipi e posticipi fino al 19 febbraio.

Le squadre con maggior audience televisivo, disputeranno la maggior parte delle loro gare in orari serali. Per la Juventus 6 partite serali (ore 18 o 20:45) una all’ora di pranzo (12:30) e una sola all’orario canonico delle 15 di domenica.

Stesso calendario per il Milan e en plein per il Napoli. Per Roma e Inter 3 gare in notturna.

Le altre squadre disputeranno un numero minore di anticipi e posticipi (Lazio 3 gare, Fiorentina 4), evidentemente parametrati al livello di bacino di utenza e relativi abbonamenti alle pay-tv.

Lo Juventus Stadium, solitamente pieno e con un importante colpo d’occhio, domenica per la sfida contro il Bologna presentava ampi vuoti. Con 38.144 spettatori è stato la partita meno seguita della Juventus quest’anno.

Lo spezzatino, insomma, è sempre più indigesto. E a ben guardare se da una parte supporta l’audience tv con scelte dettate soprattutto dai bacini d’utenza, dall’altra finisce per penalizzare lo stadio.

In vista del nuovo bando per l’assegnazione dei diritti tv di serie A per il triennio 2018-2021 qualche riflessione si rende necessaria.

Inutile, in questo frangente, fare riferimenti con l’estero dove pure (prendiamo ad esempio la Germania) in inverno le notturne vengono nettamente limitate.

Ma ognuno ha il suo grado di affezione, la sua geografia e la sua storia (la nostra dice che ci sono tre squadre che concentrano una enorme fetta del tifo e il supporto ai team locali è inferiore che altrove) e l’Italia deve fare fronte alle sue caratteristiche anzichè fantasticare su scenari ipotetici.

Vi è poi il tema climatico, a cui si aggiunge naturalmente quello del rischio rinvii delle partite.

Qualche anno fa un sondaggio della Gazzetta dello Sport che chiese ai lettori di scegliere tra spezzatino o tradizione delle 15 della domenica, l’81% dei tifosi era favorevole alla disputa delle gare alle ore 15.

Difficile pensare che le sensibilità siano cambiate, nel frattempo. Quel che si è potuto apprezzare e rilevare, piuttosto, è un certo successo delle partite che vengono disputate alle 12.30, come analizzato da CF – calcioefinanza.it.

Si dice spesso che il calcio è businness, ai tifosi non piace essere definiti clienti, ma in questo un vantaggio c’è: chi ragiona in termini di businness non può prescindere dai clienti.

E i clienti del calcio sono di due tipi: quelli che riempiono (o svuotano) gli stadi, e quelli che il calcio lo finanziano per portarlo in tv.

In questo senso due situazioni vanno quindi considerate: la necessità di ricreare l’abitudine allo stadio e quella di offrire pacchetti di partite appetibili per il mercato asiatico, ovvero in orari pomeridiani (calcio d’inizio tra le 12 e le 17).

La Serie A e l’advisor Infront si trovano davanti ad una duplice occasione da non perdere. Se come si immagina i pacchetti nuovi verranno formulati non per piattaforme ma per fasce orarie vi sarà un’ulteriore opportunità.

Questi ultimi necessitano anche di una rigida definizione delle priorità di scelta (ad esempio in Inghilterra i primi a decidere quali partite trasmettere sono coloro che si aggiudicano le partite di mezzogiorno) e questo sarà l’altro aspetto determinante.

L’augurio, ma anche l’impressione, è che il 2017 possa rappresentare un vero momento di svolta, in questo senso, per l’ex campionato più bello del mondo.

 

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting

1 COMMENTO

  1. Marco Spinelli. Se Calcio e tv sono un binomio oramai inscindibile devi trovare le condizioni necessarie per renderlo il più profittevole possibile,questo in sostanza significa anche non andare a pestare i piedi ad altri interessi.Far giocare tutte le partite in contemporanea alle ore tredici di domenica significherebbe centrare questo obiettivo.Il tifoso che vorrebbe andare allo stadio anticiperebbe prima il pranzo e dato l’orario incontrerebbe un traffico quasi nullo per raggiungere l’impianto sportivo.Alle tredici della domenica gli italiani hanno smesso da poco di essere seduti a pranzo e dal momento che la programmazione televisiva in quell’orario non brilla certo per originalità seguire in diretta la partita della squadra cuore potrebbe essere un buon viatico per iniziare bene la digestione.Al milanista interessa il Milan,al bianconero la Juventus ecc ecc,il Calcio spezzatino non serve a niente, meglio concentrare tutto il Calcio in un orario che non vada a sovrapporsi ad altre forme di svago offerte dalla televisione in maniera da poter stabilire un monopolio sull’audience televisiva.

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