Mano pesante dell’Uefa per il Partizan Belgrado. Il club serbo è stato infatti punito dalla federcalcio europea per debiti scaduti: non potrà disputare nè la Champions nè l’Europa League per i prossimi tre anni.
Al centro della vicenda ci sono circa 2,5 milioni di debiti scaduti, di cui 7mila euro verso altre società calcistiche (scaduti al 30 giugno scorso) e altri 2.468.000 euro, scaduti al 30 settembre. Di questi, 454mila euro verso altre società, 88mila verso dipendenti e 1,9 milioni verso il fisco. Debiti che secondo l’Uefa non sono stati saldati nemmeno dopo la scadenza, e non è bastato neppure il fatto che il Partizan abbia trovato un nuovo accordo con il fisco serbo per il pagamento dei debiti.
Non si tratta però della prima volta in cui la società di Belgrado viene sanzionata dall’Uefa per i debiti. Già nel 2012 la federcalcio europea aveva punito il Partizan con una multa da 60mila euro per quasi 900mila euro di debiti scaduti, mentre nel 2013 venne addirittura esclusa per un anno per 2,7 milioni di debiti, pena poi sospesa.
Tre violazioni negli ultimi cinque anni che hanno portato alla decisione drastica dell’Uefa. La scelta è stata quindi quella di escludere il Partizan Belgrado dalle competizioni europee a cui si qualificherà nelle prossime tre stagioni, oltre a dover pagare circa 3mila euro di spese. Ora il Partizan potrà ricorrere, entro i prossimi 10 giorni, al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.