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Mediaset Premium (Insidefoto)

Nessuna rinuncia al calcio per Mediaset con Premium. La pay-tv del biscione, infatti, ha già pronti i piani per partecipare alle prossime aste per i diritti tv.

Secondo quanto indicato nelle linee guida di sviluppo del gruppo Mediaset, elaborate in collaborazione con Boston Consulting Group, che saranno presentate domani a Londra agli analisti, Mediaset vuole rifocalizzare la pay-tv Premium su un nuovo modello “aperto” alle alleanze con altri operatori della televisione a pagamento ma continua a puntare sul calcio partecipando alle prossime aste per le licenze della Serie A e della Champions League.

La rifocalizzazione di Premium avverrà su due piani: «Rendere disponibili i canali pay prodotti da Mediaset anche ad altri operatori e contemporaneamente aprire la piattaforma tecnologica Premium a tutti i produttori di contenuti interessati a un’offerta pay». Il nuovo assetto, prosegue la nota di Mediaset, «consentirà a Premium di partecipare alle aste per i diritti del calcio con un approccio orientato alle reali opportunità di business». In sostanza, Mediaset dovrebbe essere quindi presente sia all’asta per i diritti tv della Champions League che a quella per i diritti tv della Serie A, senza però proporre offerte enormi ma con la possibilità – per chi avrà i diritti – di trasmettere sull’unica piattaforma pay del digitale terrestre autonomamente o in sinergia con Premium. Tra i partner potrebbe trovare spazio anche Discovery, che ha puntato forte sulle Olimpiadi e che potrebbe essere uno dei protagonisti anche delle aste del calcio.

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Mediaset, inoltre, prevede un miglioramento del risultato prima degli oneri finanziari (Ebit) delle attività media italiane di 468 milioni al 2020. La raccolta pubblicitaria dell’anno scorso è salita del 4%. Un consiglio di amministrazione di Mediaset ha infatti esaminato il documento sulle linee guida di sviluppo e sui target economico-finanziari che il management della società presenterà domani.

Il documento esplicita la road map “per rafforzare la leadership pubblicitaria crossmediale costruita da Mediaset negli ultimi anni”, afferma il comunicato del Biscione, con la raccolta pubblicitaria complessiva di Mediaset che l’anno scorso è cresciuta del 4% rispetto al 2015 (+2,8% senza considerare il contributo del polo radiofonico acquisito nel 2016). «La crescita futura sarà costruita sia attraverso lo sviluppo di contenuti locali e internazionali, innovative partnership internazionali come la recente Studio 71, nuovi contenuti “online first” e il lancio di una piattaforma OTT AvoD di nuova generazione, sia attraverso lo sviluppo anche digitale dell’offerta pubblicitaria Mediaset», aggiunge il comunicato.

«Sul lato delle efficienze, due gli ambiti di azione principali. Da un lato – afferma la nota – sono già operative le attività con Mediaset Espana per la coproduzione internazionale di contenuti, attività estendibili anche ad altri broadcaster europei. Dall’altro, oltre alle fisiologiche efficienze frutto dell’ottimizzazione dovuta al pieno utilizzo delle opportunità tecnologiche, una rifocalizzazione dell’area pay tv organizzata su due piani. Rendere disponibili i canali pay prodotti da Mediaset anche ad altri operatori, e contemporaneamente aprire la piattaforma tecnologica Premium – unica esistente in Italia sul digitale terrestre – a tutti i produttori di contenuti interessati a un’offerta pay. Un nuovo assetto che consentirà a Premium di partecipare alle aste per i diritti del calcio con un approccio orientato alle reali opportunità di business».

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(Insidefoto.com)

«Tutte queste attività produrranno una crescita della quota di mercato pubblicitario totale di Mediaset dal 37,4% di oggi a oltre il 39% nel 2020. Con un miglioramento, sempre al 2020, dell’Ebit delle attività media italiane atteso per 468 milioni di euro», conclude Mediaset. 

Intanto l’Agcom fa sapere che «l’istruttoria Mediaset-Vivendi, aperta ai sensi dell’ art. 43, comma 11 del Tusmar il 21 dicembre 2016, è’ ancora in corso». L’Autorità precisa in una nota che sono «in pieno svolgimento tutti gli adempimenti necessari per approfondire i molteplici aspetti tecnici, giuridici e di mercato che l’analisi richiede. L’istruttoria», conclude il comunicato, «si concluderà entro centoventi giorni prorogabili di ulteriori sessanta». In Borsa il titolo ha chiuso gli scambi con una flessione dello 0,62% a quota 4,1740 euro per azione.

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