I fedelissimi di Gianni Infantino la considerano l’ultima grana lasciata dalla gestione Sepp Blatter ed al momento nessuno sembra particolarmente orientato a investire e rilanciare il FIFA Museum creato a Zurigo dalla Federazione calcistica mondiale.
La struttura che ha aperto solo un anno fa è in procinto di tagliare i costi, in particolare sui posti di lavoro, per rientrare parzialmente delle perdite.
La sua nascita fu – effettivamente – una delle ultime operazioni fortemente volute da Blatter, ma già all’inaugurazione l’amministratore delegato Stefan Jost parlava di “punti di vista contrastanti” sullo sviluppo futuro della struttura.
Ora, secondo fonti svizzere citate dal sito specializzato Inside World Football, la gestione del museo ha inviato una lettera al personale per avvertire sul numero degli esuberi in seguito al lavoro di indagine condotta da un gruppo di lavoro presieduto da Zvonimir Boban, all’interno di una ristrutturazione ordinata da Gianni Infantino in persona.
Il museo nel primo anno di vita ha attirato solo metà dei 250 mila visitatori previsti e la struttura di 3 mila metri quadrati sviluppata su tre piani con solo trecento persone al giorno che la visitano appare davvero desertificata.
Non si conoscono nel dettaglio gli importi del deficit, ma si parla genericamente di “alcuni milioni”. L’ipotesi chiusura è un’opzione anche se al momento la FIFA ha confermato di voler continuare a credere nel progetto come importante attrazione turistica, pur nel quadro di un ridimensionamento globale dei costi.