Una partita di Champions League sulla Rai in chiaro a partire dal triennio 2018-2021? L’indiscrezioni circolata nelle settimane scorse non trova, almeno per ora, conferme ufficiali ai piani alti della tv pubblica, anche se il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, intervenuto ieri a un evento sulla televisione organizzato da Il Foglio, ha sottolineato come ci sia comunque attenzione all’asta per l’assegnazione dei diritti della Champions per il prossimo triennio.
Per ora, tuttavia, in Viale Mazzini non è stata presa alcuna decisione sull’opportunità di partecipare o meno all’asta (o di proporsi come sublicenziatario di una parte dei diritti a qualche altro operatore tv).
Nelle scorse settimane era circolata l’ipotesi (clicca qui per leggere l’articolo) che la Rai starebbe valutando di mollare Formula Uno e Coppa Italia per puntare forte sulla Champions League, con l’obiettivo di aggiudicarsi la possibilità di trasmettere una partita in chiaro a partire dall’edizione 2018-2019. Ma forse, visto anche il successo di audience della Coppa Italia, attualmente trasmessa in chiaro proprio dalla tv pubblica, in Rai vogliono andarci cauti prima di saltare sul carro della Champions.
E così alla domanda se la Rai fosse interessata a partecipare alla prossima asta per i diritti della Champions League, Campo Dall’Orto ha risposto: «al momento non abbiamo deciso». E a chi gli chiedeva se fosse interessato alla Champions League, il direttore generale della tv pubblica ha detto: «è una post-verità, al momento nello sport siamo contenti di quello che abbiamo, quando ci sono dei rinnovi c’è sempre attenzione ma non ci sono temi specifici» aperti.
Secondo il direttore generale Rai, il fattore più difficile è fare previsioni a lunga scadenza: «Noi siamo alle prese con il rinnovo della concessione pubblica, il contratto tra lo Stato e la Rai, e pianificare cosa accadrà nei prossimi dieci anni è veramente molto complesso. La prossima frontiera sarà la realtà virtuale. Noi, che scontiamo un grande ritardo tecnologico, ci stiamo muovendo verso la creazione di una media company, unico grimaldello per restare in campo a livello industriale. La nostra fiche sul tavolo è Raiplay, che abbiamo da poco ammodernato e lanciato».