Dietrofront del governo russo che torna a rimettere soldi freschi nelle casse di Russia 2018. Il governo centrale ha deciso di aumentare la spesa complessiva per la Coppa del Mondo del 2018 di 19,1 miliardi di rubli, cioè 300 milioni di euro al cambio attuale. Non è stato spiegato ai media del paese la ragione di un’accelerazione negli investimenti, diciamo così, inaspettata. Negli ultimi mesi, infatti, si contavano i tagli al budget, non una sua crescita per niente banale.
Grazie alla scelta di versare sul conto del comitato promotore un assegno da 300 milioni di euro, il totale della spesa sostenuta dalle casse pubbliche per ospitare il torneo schizza a circa 10 miliardi di euro, una crescita in controtendenza rispetto al passato. Determinante per l’aumento dei fondi a disposizione del calcio sono stati proprio i fondi del governo federale che sono arrivati oggi a coprire il 55% della spesa complessiva.
Secondo quanto è stato riportato dalla stampa internazionale, non è stato dato alcun chiarimento dalle autorità russe sul perché si sia deciso di immettere un fiume di denaro di tali proporzioni per l’organizzazione del torneo. In passato, quando sono stati decisi i tagli, si diceva che non avrebbero toccato i fondi a disposizione di infrastrutture&co, ma che avrebbero riguardato solo le risorse cash a disposizione del comitato organizzatore.
Ora forse proprio per mettere mano ad alcuni problemi di natura infrastrutturale si è scelto di spingere sul tasto della generosità e staccare il copioso assegno. Il torneo si giocherà in undici città, ma in ben dodici stadi, con Mosca che vale doppio. Solo qualche mese fa, forse ricorderete, è emerso come alcuni stadi avessero bisogno di fondi extra per completare la loro realizzazione. Tra le cose da migliorare c’era il campo di San Pietroburgo che, incredibilmente, rischia di essere considerato inadeguato per via delle troppe vibrazioni del terreno di gioco.