La holding della famiglia Berlusconi tra la fine dello scorso dicembre e l’inizio 2017 ha versato nelle casse della squadra allenata da Vincenzo Montella la cifra di 40 milioni. Lo rivela oggi il quotidiano MF MilanoFinanza in un articolo di Andrea Montanari.
L’operazione è avvenuta attraverso la concessione di un prestito fruttifero che i vertici del club si sono impegnati a versare al momento in cui ci sarà la firma sulla cessione del pacchetto azionario di controllo.
A rimborsare i 40 milioni alla finanziaria presieduta da Marina Berlusconi saranno i nuovi proprietari del Milan, ovvero la cordata che fa riferimento a Sino Europe Sports e capitanata dall’imprenditore Li Yonghong.
Fininvest, di fatto, ha quindi riutilizzato una parte di quella doppia caparra (200 milioni in due tranche) incassata nei mesi scorsi dal compratore orientale che avrà una branch anche in Lussemburgo e che punta poi, nell’arco di 18-24 mesi, alla quotazione sul listino di Hong Kong.
Ieri, intanto, il consiglio d’amministrazione della società rossonera ha deliberato la convocazione dell’assemblea dei soci per la data dell’1 marzo (prima convocazione) o al più tardi del 3 marzo.
In quella sede gli azionisti, a partire ovviamente da Fininvest che controlla oltre il 99% del capitale del Milan, sarà varata la nuova governance del club che vedrà l’entrata in scena dello stesso Li Yongkong e del nuovo amministratore delegato designato Marco Fassone, oltre ad altri rappresentanti della cordata Sino Europe Sports tra i quali potrebbe figurare l’avvocato d’affari Roberto Cappelli.
Probabilmente, anche per assecondare un suo desiderio, Silvio Berlusconi sarà nominato presidente onorario della società che ha governato per 30 anni. Chi uscirà di scena, anche se vanno definiti i termini, è lo storico braccio destro del Cavaliere, ovvero Adriano Galliani.
Per Galliani è plausibile venga definita una sorta di ruolo di advisor in Fininvest, anche se tutto è ancora da decidere. Mentre uscirà definitivamente di scena Barbara Berlusconi, per la quale andranno poi valutati altri ruoli all’interno dei business di famiglia, dopo le esperienze in Mondadori e, appunto, al Milan.
La cordata cinese, della quale dovrebbero fare parte banche e assicurazioni locali cinesi oltre a possibili società legate ad alcune municipalità locali, si è impegnata a versare alla data del closing i 320 milioni rimanenti oltre ad accollarsi i 220 milioni di debiti del club e a versare nelle casse del Milan 350 milioni su base triennale: 100 milioni arriveranno subito.
Al momento l’argomento stadio non è stato inserito nei programma d’investimento dei cinesi, anche se resta un tema sul tavolo che prima o poi andrà affrontato anche in termini di sviluppo del business.