Silvio Berlusconi potrebbe mantenere una quota del 20% del Milan all’indomani del closing con Sino-Europe che dovrebbe avvenire il primo o il tre di marzo. A sollevare l’ipotesi è l’agenzia di stampa Adnkronos. Secondo quanto riportato, il gruppo cinese avrebbe proposto a Berlusconi non solo di diventare presidente onorario del club, ma di mantenere una quota del 20% dello share perché Sino-Europa sarebbe in grado di acquistare solo il restante 80%. Il presidente del Milan ci starebbe pensando perché, in sostanza, così potrebbe vendere gran parte del club ma mantenere pur sempre più di un piede nella storia rossonera.
A quanto pare, però, Berlusconi avrebbe posto una condizione, cioè – scrive la Adnk – legare le quote alla gestione tecnica della squadra. In sostanza, Berlusconi chiederebbe in questo scenario la riconferma dell’amministratore delegato rossonero in carica, Adriano Galliani.
Alla base dell’offerta presentata a Berlusconi ci sarebbe un cambio di assetto all’interno di Sino-Europe che avrebbe perso per strada proprio un 20% della cordata iniziale a casa delle mancate autorizzazioni del governo cinese. Ed ecco che sarebbe stato considerato proprio Berlusconi l’uomo giusto per chiudere l’affare.
Fonti vicine a Fininvest, però, hanno nel pomeriggio ribadito che la trattativa in corso con la cordata cinese di SES riguarda l’intera partecipazione detenuta nel Milan, pari al 99.9%.
In attesa degli sviluppi, restano alcuni punti fermi. Innanzitutto le date dell’assemblea che dovrebbe sancire il passaggio di proprietà: 1 o 3 marzo, come ha scelto il consiglio di amministrazione del club riunitosi nei giorni scorsi. In quelle ore di certo si capirà qualcosa in più del futuro dei rossoneri; intanto – ricordiamo – da ieri si sa che è stato estinto il contratto che legava le società di SES con le Isole Vergini britanniche. Secondo documenti ufficiali che CF – Calcio e Finanza ha potuto consultare il 23 gennaio scorso è stato rimborsato il finanziamento di 830 milioni di Hong Kong (circa 102 milioni di euro) effettuato da Willy Shine International Holdings Limited (holding con sede a Tortola nelle Isole vergini britanniche) nei confronti di Rossoneri Sport Investment (società di SES ad Hong Kong) per il pagamento della seconda caparra Fininvest.