Carlo Tavecchio lancia la campagna elettorale per la presidenza della Figc presentando il proprio programma. Un programma in cui particolare interesse nasce dalle proposte per la riforma dei campionati professionistici e non, dalla Serie A fino alla D.
Partendo dalla massima divisione, i piani di Tavecchio non prevedono alcuna riduzione del numero delle squadre. Come spiega l’attuale presidente della Figc, «nel rispetto della volontà più volte espressa dalla maggioranza delle sue società e anche dalle componenti tecniche, non sembra attualmente percorribile la riduzione del numero di squadre – si legge nel programma elettorale di Tavecchio -. Occorre lavorare su una Serie A a 20 squadre, almeno sino alla stagione 2020/21».

Come si può quindi, garantire una maggiore stabilità economica e sportiva? Con la può essere realizzata «con la previsione di due sole retrocessioni e non tre com’è attualmente, lasciando aperta la valutazione della formula delle due retrocessioni dirette più una decisa con lo spareggio tra una squadra di Serie A ed una di Serie B». In sostanza, un piano alla tedesca per Tavecchio, visto che attualmente in Germania le ultime due squadre classificate in Bundesliga retrocedono in 2. Fußball-Bundesliga, mentre la terzultima disputa uno spareggio contro la 3ª classificata della seconda divisione (seppur con 20 squadre invece che le 18 della Bundes). Così come di stampo tedesco è l’idea delle seconde squadre, con i club di Serie A che potrebbero avere squadre solo in Lega Pro, senza che esse possano competere per promozioni o retrocessioni.
Dal punto di vista economico, «da questa modifica – prosegue il programma di Tavecchio – si possono liberare 30 milioni di euro dal monte dei 60 milioni che attualmente sono in budget alla Serie A per il “paracadute”. Questi 30 milioni possono essere destinati 30 alla Serie B e 10 alla Lega Pro. A costanza di budget complessivo così destinato al paracadute (30 milioni annui) eventuali risorse che si potrebbero liberare per l’immediata – o nell’anno successivo – promozione in A dei club retrocessi, sarebbero destinate per 2/3 alla B e 1/3 alla Lega Pro. In questo modo – si legge nel documento – la Serie A non avrebbe costi aggiuntivi rispetto a quelli attuali e avrebbe un vantaggio di stabilità derivante dalle 2 retrocessioni stabili invece di 3. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe avere un’aggiunta di budget di massimo 3 milioni per la Lega Pro».
Programma Tavecchio riforma campionati, la Serie B
Per quanto riguarda la Serie B, l’idea di Tavecchio è quella di «arrivare ad avere in tre stagioni un format a 20 squadre, con a regime due promozioni e tre retrocessioni», riducendo quindi il campionato di 4 squadre rispetto a quello attuale. Dal punto di vista economico, l’obiettivo è di «arrivare alla mutualità del 7,5% dei diritti tv provenienti dalla Serie A quantificabili al momento in 90 milioni», obiettivo «comunque raggiunto mediante i correttivi di cui sopra (66 ex legge Melandri, 20 ex paracadute, 5 ex emendamento Fanucci)». La mutualità, in questo modo, arriverebbe a coprire «il 40% dei costi medi di ogni società».
Programma Tavecchio riforma campionati, la Lega Pro
Anche per l’ex Serie C, Tavecchio punta ad una corposa riduzione del numero di squadre: l’obiettivo infatti è di «ridurre le squadre in 3/4 stagioni a 40 (2 gironi da 20) tramite blocco dei ripescaggi per i primi due anni e/o un meccanismo che preveda l’aumento del numero di retrocessioni per il terzo anno o minor numero di promozioni dalla Serie D», arrivando a regime «con 3 promozioni e 6 retrocessioni». Per il lato economico, Tavecchio punta ad «arrivare alla mutualità di 40 milioni, che in questo modo è assicurato (22 ex Legge Melandri, 10 ex paracadute, 5 ex emendamento Fanucci, 3 extra contributo)», coprendo con la mutualità sempre il 40% dei costi medi di ogni società.
Programma Tavecchio riforma campionati, la Serie D
Tavecchio, poi, si spinge oltre: «la mia idea di riforma dei campionati deve coinvolgere anche la Serie D», si legge nel documento. Una riforma che sarebbe attuata mediante la «creazione in 3 anni di una “D Elite” composta da 4 giorni da 18 squadre e una Serie D con 8 gironi da 18, con 6 promozioni e 12 retrocessioni», mentre la mutualità di 4 milioni per la “D Elite” arriverebbe dalle risorse del decreto Fanucci e «la Serie D avrebbe invece un finanziamento indiretto con l’esenzione delle spese arbitrali».
Secondo Tavecchio, il progetto di riforma proposto è «semplice da attuare e non comporta costi aggiuntivi rispetto a quelli attuali”. Verrebbe così “garantita una programmazione pluriennale aumentando la stabilità sportiva ed economica e consentendo di aumentare gli investimenti in infrastrutture e settori giovanili».
«Se ognuna delle componenti continua ad andare per la propria strada, con idee sensazionalistiche spesso più a beneficio dei media che del sistema calcio – conclude Tavecchio, allora per onestà intellettuale dobbiamo confessare a noi stessi che il futuro è opaco».
In Bundesliga però ci sono 18 squadre non 20. Già mi immagino a febbraio i 3/4 delle squadre salve