quanto costa vedere il calcio in tv
(Insidefoto)

Si entra nel vivo con la cessione dei diritti tv della Serie A 2018-2021, ma le grandi manovre sono tutte dietro le quinte perché per l’assegnazione del bando vero e proprio bisognerà aspettare almeno fino a giugno, ma più realisticamente anche dopo l’estate, fino a settembre. Ne scrive oggi il Corriere della Sera in un articolo che fotografa lo scenario: la Lega sarebbe intenzionata ad attendere l’esito della querelle Mediaset-Vivendi per far partire l’iter di assegnazione e il mondo del calcio punto a fare in modo che all’asta per la cessione dei diritti del pallone non partecipi solo un operatore, cioè Sky. Se il Biscione dovesse decidere di non essere della partita, poi, la Lega avrebbe pronto un asso da giocare: un suo canale per capitalizzare al massimo il prodotto-calcio.

Il quotidiano diretto da Luciano Fontana spiega che l’idea sul tavolo della Lega sarebbe quella di “creare un canale autonomo con contenuti da distribuire alle tv e alla rete della banda larga. Per realizzarlo serve un partner finanziario, i colloqui con fondi d’investimento sono in corso”, scrive il CorSera.

In questa maniera i signori del calcio renderebbero vano il potenziale monopolio di Sky che potrebbe ritrovarsi – se dovesse concretizzarsi il rumor di partnership con Premium o meno – unico attore partecipante all’asta. Sarebbe davvero troppo per la Lega cedere i diritti a sconto e incassare meno del miliardo e duecento milioni all’anno guadagnato ogni anno nel triennio in corso. Bisogna insomma stuzzicare la concorrenza e se non ci pensano gli altri operatori potrebbe farlo la stessa Serie A.

Una anticipazione di quello che avverrà con i diritti tv del calcio made in Italy si avrà in primavera, quando si concluderà la commercializzazione dei diritti per la Champions League (ed Europa League) del prossimo triennio. Non ci sono molti dubbi sul disimpegno di Mediaset ed è più che ragionevole pensare che i diritti della più affascinante competizione europea ritornino a Sky che beneficerà delle quattro squadre italiane qualificate ai gironi. Tutto dovrebbe andare così, “anche se altre emittenti come la rampante Discovery possono puntare a qualche fetta della torta”, scrive il Corriere. Secondo via Solferino è difficile che della partita possa essere la Rai, “nonostante i maggiori introiti dal canone in bolletta”. Ma un mesetto fa il direttore generale di viale Mazzini, Antonio Campo dall’Orto, non aveva affatto chiuso all’idea. 

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