Trovato l’accordo tra il Comune di Roma e la Roma per il nuovo stadio giallorosso. Dopo una giornata complessa, è arrivata la svolta attesa su quella che dovrebbe diventare la nuova casa del club di James Pallotta.
Il vertice al Campidoglio, rinviato dal primo pomeriggio in serata per il malore che ha costretto la sindaca Virginia Raggi ad essere ricoverata in osepdale, ha visto la presenza di una delegazione della Roma formata, tra gli altri, dal dg Mauro Baldissoni, il costruttore Luca Parnasi e Simone Contasta, project manager di Parsitalia. Prima di questa riunione, la Raggi aveva visto i consiglieri M5s della maggioranza per confrontarsi.
Dopo circa un’ora di vertice, è arrivato l’ok definitivo, come confermato dalla stessa sindaca Raggi, che con un post su Facebook ha dichiarato: “Tre torri eliminate; cubature dimezzate, addirittura il 60% in meno per la parte relativa al Business Park; abbiamo elevato gli standard di costruzione a classe A4, la più alta al mondo; mettiamo in sicurezza il quartiere di Decima che non sarà piu soggetto ad allagamenti; realizzeremo una stazione nuova per la ferrovia Roma-Lido.
Abbiamo rivoluzionato il progetto dello stadio della Roma e lo abbiamo trasformato in una opportunità per Roma. Abbiamo sempre detto di essere favorevoli alla realizzazione dello stadio ma nel rispetto della legge e per il bene della nostra città.
Ci siamo riusciti. Abbiamo evitato il progetto monstre ereditato dalla precedente amministrazione. A Tor di Valle nascerà uno stadio ma moderno, ecocompatibile, all’avanguardia dal punto di vista delle tecnologie ma soprattutto sarà un’opera che rispetterà molto di più l’ambiente e il territorio.
E abbiamo previsto una convenzione con i costruttori: avranno priorita’ le opere di urbanizzazione utili alla città e ai romani, come la messa in sicurezza dell’area di Decima o il potenziamento della ferrovia Roma-Lido grazie a cui si accorceranno i tempi per andare e venire dal litorale di Ostia”.
“È un giorno storico, non solo per la Roma ma anche la per la citta’”, è il commento di Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, al termine dell’incontro con la Raggi sullo stadio di Tor di Valle. “Un giorno storico – ha aggiunto il dirigente giallorosso – per cercare di migliorare la cultura di interventi di questo tipo. È un progetto ambizioso, siamo felici che l’amministrazione comunale ha deciso di abbracciarlo e migliorarlo”.
“The next chapter begins (“comincia un nuovo capitolo”). Forza Roma”, il commento invece del presidente della Roma, James Pallotta, all’Ansa dopo l’annuncio della Raggi. “È stato un percorso molto lungo, che potrebbe essere paragonato a quello fatto dai nostri antenati Romani in molte campagne del passato – ha aggiunto il patron sul sito ufficiale giallorosso -. Ma la prossima tappa di questo viaggio è di fronte a noi e, per questo, vorrei ringraziare prima di tutto i nostri tifosi. Sono i migliori al mondo”.
“Un grande ringraziamento – prosegue Pallotta – va alla sindaca Virginia Raggi e al vicesindaco Luca Bergamo e a tutti gli altri membri dell’amministrazione, senza dimenticare Luca Parnasi e la sua squadra. E più di tutti voglio far sentire il mio grazie a Mauro e a tutto lo staff dirigenziale della Roma, che ha lavorato qui e all’estero, assieme ai giocatori e all’allenatore. Questa è una serata importante per la Roma. Non vediamo l’ora – ha concluso Pallotta – di costruire uno stadio che Roma possa mostrare a tutto il mondo del calcio. Forza Roma”.
Ora resta da capire quali saranno i prossimi passi. La delibera di pubblico interesse, secondo quanto si apprende, verrà “emendata” e non annullata: non servirà quindi una nuova conferenza dei servizi, ma la Roma dovrebbe comunque chiedere una proroga di 30 giorni rispetto a quella attuale per definire il nuovo progetto nei dettagli.
Secondo quanto riporta l’Ansa, inoltre, le opere pubbliche previste nel progetto dello stadio della Roma restano presenti, ma potranno essere realizzate in due diversi momenti. Alcune opere come il potenziamento della Roma Lido, gli interventi sulla via del Mare e sul fosso del Vallerano andranno realizzate necessariamente prima dell’apertura dello stadio. Altre come il ponte e lo svincolo della Roma Fiumicino potranno essere fatte anche dopo l’apertura dell’impianto.
anche la Roma avrà uno stadio nettamente migliore e più redditizio del fallimentare juventus stadium che ha i ricavi più bassi d’Europa tra i top club.
Io non sono romano ma qui vedo il trionfo della neo-lingua Orwell: un progetto straordinario e iconico, attraverso il quale era stato imposto ai privati di costruire prima della inaugurazione dello stadio una marea di utili opere pubbliche a loro spese – e giustamente erano stati compensati con un aumento delle cubature commerciali che per altro si sviluppavano prestigiosamente in verticale senza consumare territorio, è stato trasformato in una cattedrale nel deserto con scarse opere di urbanizzazione (il ponte e lo svincolo autostradale si dice che verranno fatti dopo l’apertura dello stadio, ossia MAI, in perfetta tradizione romana), paradossalmente riducendo il progetto originario proprio alla tipica e verbalmente deprecata dimensione di quelli dei palazzinari romani, ossia brutte palazzine e non grattacieli e scarse opere pubbliche per la viabilità. Vincono Pallotta e Parnasi (l’aumento delle cubature era un rischio imprenditoriale che si erano dovuti assumere, visto che le opere pubbliche impostegli da Marino le dovevano fare a loro spese e tutte prima dell’inaugurazione, mentre i grattacieli andavano piazzati commercialmente), vince il Movimento delle 5 Scimmie che riesce brutalmente a ribaltare la realtà in senso propagandistico, vincono i tifosi della Roma che comunque avranno il loro straccio di stadio, ma ci perde la città di Roma, capitale d’Italia. Speriamo che il domenicale inferno di ingorghi ad ogni partita della Roma ai danni degli abitanti di quel quadrante urbano rammenti ai cittadini il nome dei responsabili di questo scempio. Solo un troglodita odia tanto i grattacieli fino al punto di sacrificare le opere di urbanizzazione pur di farli scomparire. VERGOGNA!